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Scontri a Teheran, capo polizia nega spari sui manifestanti

13 gennaio 2020 | 09.55
LETTURA: 3 minuti

Esplode la protesta dopo l'abbattimento dell'aereo ucraino. Trump: "L'Iran non avrà mai alcuna arma nucleare, non mi importa se negoziano"

(Afp)
(Afp)

Il capo della polizia di Teheran, Hossein Rahimi, ha assicurato che i suoi agenti non hanno aperto il fuoco contro i manifestanti che ieri sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni dei responsabili dell'abbattimento dell'aereo delle linee ucraine.

Nelle scorse ore sui social sono circolati presunti video delle proteste che hanno mostrato immagini di persone ferite dal fuoco della polizia. Un'accusa che Rahimi ha respinto. "Durante le proteste la polizia non ha sparato assolutamente perché gli ufficiali della polizia della capitale hanno dato ordine di agire con moderazione", ha dichiarato Rahimi in una nota citata dai media ufficiali della Repubblica islamica.

Intanto su Twitter, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato a chiedere alle autorità iraniane di "non uccidere i manifestanti". "Il consigliere per la sicurezza nazionale ha suggerito oggi che le sanzioni e le proteste hanno 'soffocato' l'Iran, costringendoli a negoziare. In realtà, non me ne potrebbe importare di meno se negoziano. Dipenderà totalmente da loro, ma niente armi nucleari e 'non uccidete i vostri manifestanti'", si legge in un post scritto anche in farsi.

Quelle di Trump sono "lacrime di coccodrillo", ha accusato il portavoce del governo iraniano, Ali Rabiei, che, citato dai media ufficiali locali, ha sottolineato come gli iraniani ricordano bene chi ha ucciso il generale Qassem Soleimani e, riferendosi alle sanzioni, le cause delle "sfide economiche" che si "trovano ad affrontare".

Rabiei ha anche negato che il presidente iraniano Hassan Rohani abbia cercato di nascondere la verità sul missile che ha abbattuto l'aereo ucraino. "Il governo è stato accusato di aver insabbiato e mentito, ma non è questo il caso. Posso dire con certezza che il presidente, come capo del Consiglio suprema della sicurezza nazionale, non sapeva nulla fino a venerdì pomeriggio", ha detto il portavoce in una conferenza stampa, spiegando che al presidente sono stati forniti dettagli della dinamica dell'incidente due giorni dopo il disastro aereo. E che un comunicato stampa è stato diffuso immediatamente dopo.

Infine, Rabei, esprimendo rammarico per la morte dei passeggeri e per la perdita di fiducia nell'attività del governo da parte degli iraniani, con un riferimento quindi alle proteste in corso da giorni, ha detto che bisogna considerare il tragico errore commesso dalle forze iraniane nel quadro delle tensioni tra Iran e Stati Uniti. "Tutte le forze armate sono state in massima allerta e questa è stata la ragione del tragico errore ed incidente", ha affermato.






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