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Scontro sul Mes, Zingaretti: "Non si affronta con una battuta"

19 ottobre 2020 | 13.57
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Si accende il dibattito politico dopo le parole del presidente del Consiglio. Il segretario del Pd: "Un tema così importante va affrontato nelle sedi opportune". Renzi: "No di Conte grave errore". Lega e Fdi: "Premier ci dà ragione"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Si accende il dibattito politico dopo che il premier Giuseppe Conte parlando del Mes ieri in conferenza stampa ha detto che "non è la panacea come viene rappresentato", "i soldi del Mes sono dei prestiti" e "se li prendiamo dovrò intervenire con tasse e tagli perché devo mantenere il debito sotto controllo".

"Ogni atto che produce polemiche a mio giudizio è un errore e un tema così importante per la maggioranza come il Mes va affrontato insieme, nelle sedi opportune che sono la discussione parlamentare, la discussione politica tra governo e maggioranza e non certo in una battuta in una conferenza stampa - dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti - perché questo porta con sé inevitabilmente uno strascico di polemiche che non è in sintonia con la volontà di tutti di dare agli italiani dei punti fermi e di riferimento".

"Credo che in un momento così delicato, con il coronavirus che angoscia milioni di italiani, di imprenditori e di famiglie, bisognerebbe evitare ogni occasione per polemiche politiche. Bisognerebbe scommettere sulla solidarietà delle forze politiche di maggioranza, sul sostegno leale che stanno dando al governo, sull'impegno delle forze parlamentari. Io credo - conclude Zingaretti - che questo clima che stiamo tentando di costruire sia un grandissimo valore aggiunto".

Matteo Renzi in un post su Facebook scrive che "dicendo No al Mes il Premier Conte fa felici Meloni e Salvini ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza. Il tempo dimostrerà come questa decisione sia un grave errore politico e soprattutto un danno per gli italiani".

Ribatte al premier Antonio Tajani, vicepresidente Fi e Ppe, ospite ad Agorà su Rai3, sottolineando che "non è vero che bisogna aumentare le tasse come dice il presidente del Consiglio Conte, il Mes sono 36-37 miliardi che possono essere utilizzati per mettere a regime il nostro sistema dei trasporti e i nostri ospedali. Sono soldi disponibili dal primo di giugno e costano meno dei titoli di stato e meno dei soldi del Recovery fund. Conte deve fare contento Grillo".

Mentre per il responsabile economia della Lega, senatore Alberto Bagnai, "il presidente Conte in conferenza stampa ha ammesso che il Mes è un debito inutile e pericoloso, dando ragione a quanto sostenuto fin dall’inizio dagli economisti della Lega".

"Conte ci dà finalmente ragione - scrive su Facebook anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia - il Mes non è un regalo, il presunto risparmio è assai risibile e se decidessimo di prendere i prestiti del Mes i mercati ci vedrebbero come appestati. Ora speriamo che Zingaretti, Gualtieri e la stampa allineata che da tempo conducono una campagna ideologica pro Mes si mettano l'anima in pace".

"Ieri il Presidente del Consiglio ha liquidato, definitivamente, la questione Mes - interviene su Facebook l'esponente M5S Alessandro Di Battista - Restano con l'amaro in bocca i Salvini e le Meloni (a detta loro il Mes è stato approvato già una ventina di volte) che pensavano di lucrare elettoralmente su questo punto. Si incartapecorisce ancor di più il Fu Matteo Renzi che dovrà trovare un altro argomento per i suoi latrati quotidiani che lo auto-illudono di esistere ancora politicamente. Il Movimento da sempre si è dichiarato contrario al Mes e ne va dato atto".

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