E’ uno scrittore e giornalista palermitano, Giacomo Cacciatore, 49 anni, l’inventore del termine “camillerismo”, come attesta l’Osservatorio neologico della lingua italiana. Termine introdotto nella Treccani dal 2008, che indica la tendenza letteraria nata dalle opere dello scrittore Andrea Camilleri. Cacciatore, nato “per caso” in Calabria, ha sempre vissuto a Palermo. Ha al suo attivo cinque romanzi e un centinaio di racconti in antologie e raccolte per grandi editori (tra i quali Einaudi, Mondadori, Baldini &Castoldi, ecc.) e moltissimi articoli di costume, molti dei quali frutto della sua passata collaborazione con la redazione palermitana de la Repubblica.
Proprio scrivendo per il quotidiano, Cacciatore ha coniato e utilizzato per la prima volta la parola “camillerismo” in uno dei suoi pezzi, stando alle notizie diffuse dall’Osservatorio neologico della lingua italiana. Cacciatore uscirà a metà ottobre con un nuovo libro, una “non fiction novel” dal titolo “Uno sbirro non lo salva nessuno” per i tipi di Dario Flaccovio Editore, su un notissimo e sconcertante caso di cronaca palermitano degli anni ’90, tra mafia, servizi segreti deviati e intrighi che ancora oggi non sono stati del tutto svelati.