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Scuola, a Palermo allarme dispersione scolastica

05 marzo 2014 | 14.44
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Scuola, a Palermo allarme dispersione scolastica

E' allarme dispersione scolastica a Palermo, dove quasi 4mila studenti della scuola secondaria di secondo grado su circa 28mila evadono, abbandonano o si ritirano dalla scuola. "La dispersione resta un fenomeno che al Sud è devastante -dice il segretario della Flc Cgil, Calogero Guzzetta, nella relazione d'apertura del congresso del sindacato in corso a Palermo-. A Palermo, pero', supera il 14% con picchi, raggiunti un paio di anni fa in alcuni istituti tecnici e professionali, del 32% e del 41%".

Un dato, quello della dispersione scolastica in crescita. Nel 2007, prima dell'entrata in vigore della controriforma Gelmini, la scuola secondaria di primo grado a Palermo registrava un tasso di abbandoni pari al 9,1%: oltre 3,5 punti percentuali in meno rispetto al periodo coinciso con l'entrata in vigore della legge 133/2008. Durante l'assise del sindacato è emerso il malumore espresso dal mondo della scuola per le condizioni difficili in cui operano gli insegnanti tra edifici scolastici pericolanti e degrado nelle 'scuole-frontiera' delle periferie. I tagli agli investimenti, i continui attacchi agli insegnanti e le conseguenze della riforma, per il sindacato, hanno accentuato il divario tra Nord e Sud. Una forbice larga i cui effetti si sono avvertiti soprattutto nella scuola primaria.

"La differenza di ben 13 ore di lezione a settimana -accusa Guzzetta- tra un bambino del Nord, dove oltre al 90% delle scuole ha mantenuto, nonostante la controriforma Gelmini, il tempo pieno e un bambino in Sicilia, dove il tempo pieno quasi non esiste, comporta nell'arco dei cinque anni di durata della scuola primaria una perdita di 2.145 ore di lezione, ovvero oltre due anni in meno sui cinque complessivi". Al centro della relazione del segretario anche il blocco dei contratti al 2009 con la perdita di cinque anni di rivalutazione dei salari e "l'attacco continuo ai precari".

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