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Scuola, "casi di presunti maltrattamenti aumentati di 14 volte negli ultimi 6 anni"

22 gennaio 2020 | 13.44
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L'indagine di Vittorio Lodolo D’Oria sull'esplosione del fenomeno sarà presentata a Roma martedì 28 gennaio

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

"Dal 2014 al 2019 i casi di presunti maltrattamenti da parte di insegnanti nei confronti dei bambini a scuola sono aumentati di 14 volte. E se nel 2014 erano 4, lo scorso anno sono stati ben 55". E' quanto emerge da 'Maltrattamenti a scuola, l’esplosione di un fenomeno – Indagine 2014-2019' di Vittorio Lodolo D’Oria, esperto in burnout degli insegnanti e presidente dell'Associazione Famiglie numerose cattoliche. Indagine che sarà presentata a Roma martedì 28 gennaio alle 10.30 (Centro Congressi dell’Hotel Nazionale – Sala Cristallo, piazza Montecitorio 131) in collaborazione con lo Snals-Confsal.

Risolvere la questione compete alla scuola o alla giustizia? Le intercettazioni con telecamere nascoste sono adeguate? Il dirigente scolastico ha un ruolo nella tutela dell’incolumità dell’utenza? Il fenomeno è dovuto all’indole violenta delle maestre o all’usura professionale per le recenti riforme previdenziali? Si tratta di un fenomeno reale o di caccia alle streghe? Sono queste alcune delle domande a cui lo Snals-Confsal intende rispondere, approfondendo il fenomeno e confrontandosi con gli strumenti adottati dagli altri Paesi Ue.

"Questo dei maltrattamenti nelle scuole è un fenomeno tutto italiano - dice Lodolo D'Oria all'Adnkronos - perché la giustizia non conosce la scuola e, soprattutto, non può essere lo strumento giusto per intervenire di fronte a un presunto maltrattamento visti i tempi lunghi di risposta. La giustizia non può dare la risposta tempestiva che chiedono i genitori di fronte a una presunta maestra violenta".

'Il dirigente scolastico deve riappropriarsi del proprio ruolo'

"Chi può dare la risposta giusta? Solo i dirigenti scolastici, come accadeva fino al 2014, e non accade più perché hanno fatto un passo indietro. I dirigenti hanno paura ma il compito di tutelare l'incolumità dei bambini e la salute dei docenti è loro. Ora non lo sanno fare perché non sono formati dalle istituzioni, nemmeno in sede concorsuale", afferma Lodolo D'Oria.

"Presentando questi dati estremamente preoccupanti - sottolinea l'esperto - noi vogliamo richiamare l'attenzione delle istituzioni, della politica, che sta ancora parlando delle telecamere nelle scuole, e dei sindacati. E' necessario riportare nelle scuole, quindi nell'ambito naturale, il fenomeno che deve essere gestito dagli addetti ai lavori come era fino al 2014, non inventiamo nulla. Il dirigente scolastico deve riprendersi il proprio ruolo perché ha il compito di vigilanza, come stabilito dalla legge, e lo deve esercitare insieme ai suoi collaboratori".

"Il genitore va dall'autorità giudiziaria mentre dovrebbe rivolgersi al dirigente scolastico, a chi ha - come dicevamo - il ruolo di tutelare l'incolumità dei bambini e non deve quindi essere cortocircuitato dai genitori che si rivolgono alle forze dell'ordine senza consultarlo", sottolinea Lodolo D'Oria che conclude: "Ma nel nostro Paese c'è anche il problema dell'anzianità del corpo docente, sia dal punto di vista anagrafico che di servizio: parliamo di un'età media di 55 anni, di 'maestre nonne'. Durante la conferenza parleremo di tutto questo e della necessità che ministero dell'Istruzione e della Giustizia si parlino per il bene della scuola, di chi ci lavora e di chi la frequenta".

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