Il presidente della Regione Piemonte replica alla ministra dell'Istruzione che aveva criticato la decisione: "Una scelta di buonsenso"
"La nostra ordinanza sul controllo a scuola della febbre misurata a casa dalle famiglie non è una provocazione ma una tutela, una scelta di buonsenso e insistiamo sulla bontà di questa iniziativa". Così il presidente del Piemonte, Alberto Cirio che ha aggiunto: "Non crediamo di aver chiesto la luna fermo restando che in un Paese normale che obbliga uffici e aziende a misurare la febbre, per prima cosa lo fa a se stesso".
"Dal primo giorno in Conferenza delle Regioni - ha sottolineato Cirio - abbiamo lavorato chiedendo che lo Stato misurasse la febbre dei bambini a scuola. Lo Stato ha ordinato alle aziende di misurare la febbre ai propri dipendenti e operai prima di farli entrare, ha ordinato a tutti gli uffici di Comuni, Regioni, enti, tribunali, Asl e amministrazioni di misurare la febbre a tutti quelli che entrano e dove comanda ui, cioè a scuola, non la misura", ha osservato ancora.