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Scuola, Giannelli (presidi): "modificare calendario come in Francia? Impossibile, a giugno ci sono gli esami"

01 aprile 2021 | 11.21
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"Studio ha rilevato in Italia perdita apprendimenti in pandemia intorno al 30%, necessaria rilevazione sistematica per recupero"

Scuola, Giannelli (presidi):

La Francia, paladina delle scuole aperte in presenza in pandemia, chiude gli istituti scolastici per alcune settimane. In Italia invece il decreto covid varato ieri dal Consiglio dei Ministri prevede che le scuole per i più piccoli, fino alla prima media, restino sempre aperte anche in zona rossa. "La situazione di ogni nazione è diversa. E' molto difficile stabilire parametri uguali per tutti. Macron ha scelto di modificare il calendario scolastico. Da noi non è stato possibile farlo, perché un prolungamento a giugno non è realistico a causa degli esami". Non avrebbero potuto essere eliminati? "E' stato scelto di mantenerli come punto fermo". Ad intervenire con l'Adnkronos è Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp).

Giannelli non ha dubbi: "Modificare il calendario scolastico di 10 giorni non risolve. E' solo un'operazione di facciata. Il punto è misurare le perdite degli apprendimenti ed intervenire ed adottare decisioni uniche su tutto il territorio nazionale, come sta tentando di fare il presidente Draghi". Il rappresentante dei presidi, che questa mattina è stato audito in VII e XII Commissione in Senato sul tema, riferisce: "Abbiamo fatto presenti i risultati di una ricerca commissionata alla Link University e all'università di Roma 3. In base allo studio si è evinto che c'è stata una perdita di apprendimenti in pandemia intorno al 30 per cento. Abbiamo proposto come soluzione principale l'effettuazione di una rilevazione sistematica delle carenze, come avviene in altri paesi e di intervenire poi con un piano di recupero".

"Questi due o tre giorni di scuola in presenza prima di Pasqua non hanno spostato nulla, né per chi li ha fatti, né per chi non li ha fatti - ribadisce comunque il sindacalista - Il punto è che va ripensato questo malsano rapporto fra autorità centrali e regionali, che ha generato situazioni di caos. Non si possono continuare a prendere decisioni difformi, contraddittorie rispetto alla prevenzione della salute collettiva come avvenuto in Puglia; Non tanto sul calendario, che invece ha senso sia regionale".

(di Roberta Lanzara)

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