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Il caso

"Sei un provocatore", pioggia di critiche su Gad Lerner

16 settembre 2019 | 10.42
LETTURA: 4 minuti

Oltre al sostegno di tanti utenti, sui social si riapre la polemica sulla presenza del giornalista a Pontida

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Grande sostegno ma anche forti critiche per Gad Lerner, vittima di insulti sul pratone di Pontida e accusato da molti dei partecipanti di essere un 'provocatore'. La polemica, partita già ieri, si è riaccesa dopo la risposta del giornalista che ha accusato Matteo Salvini di accondiscendere, con il suo silenzio, alle offese. In cima alla lista dei suoi critici c'è Francesco Storace, che si affida su Twitter a una metafora calcistica: "Gad Lerner va a Pontida a fare il provocatore. Come se Lotito volesse vedere il derby in curva sud. Insolentisce chi non è di sinistra, ma pretende mazzi di fiori... Fa la vittima dopo aver sparso odio quotidiano contro chi non è di sinistra".

Anche sotto il post del giornalista in molti sindacano la scelta di recarsi al raduno leghista e invitano Salvini a non presentare alcun tipo di scusa. "Ma Lerner - twitta Massimo - ti presenti con faccia 'd'angelo' al raduno del nostro popolo, in casa nostra, dopo che hai insultato Salvini e noi popolo di destra con ogni mezzo e in ogni TV, ma non ti pare poco poco poco dignitoso!". In molti riportano lo screenshot di alcuni precedenti tweet di Lerner: uno in cui dava del 'pirla' a Salvini e un altro in cui il giornalista si diceva deluso dal fatto che Salvini e Antonio Razzi non si trovassero in Corea del Nord in giorno dell'esplosione della bomba a idrogeno, datato 6 gennaio 2016.

"Quando Lei insulta Salvini e gli augura la morte, telefona per chiedere scusa?", chiede Rosi. "Chi di spada ferisce di spada perisce - aggiunge Antonio - non volete ancora impararlo, anche se sono passati più di 2000 anni, lei ha offeso decine e decine di volte i leghisti, e le loro teste più calde hanno reagito in quel modo, diventerà un giornalista quando la smetterà di fare il provocatore".

Per Donato le aggressioni verbali e fisiche sono da condannare, ma "lei è un provocatore frustrato. Oserei un hater moderno che non sa stare nei luoghi dove non viene osannato". "Dai - gli fa eco Giuliano - è andato a Pontida a provocare. Fessi non siamo, e Lei meno di tutti. Alcuni ci sono cascati nella sua trappola, gliene diamo atto. Ma adesso basta offendere la nostra intelligenza. Molti di noi siamo stanchi anche di questo".

'Mascalzone' richiama all'onestà intellettuale, e Leonardo fa un paragone con il versante opposto: "Adesso aspettiamo, alla prossima festa dell'Unità, che ci vada fischiettando 'faccetta nera'. Tanto al punto di bassezza in cui è arrivato non ci meravigliamo più di niente". "Ecco il piagnone - lo accusa Roberto - ma per favore, ritirati che è meglio. Nessun politico ti ha insultato, e comunque non puoi lamentarti se qualche leoncino ti ha leccato dopo essere andato nella tana a rompere le palle". Anche Piero punta il dito sul giornalista per aver voluto "un momento di visibilità e di gloria", e Monica aggiunge: "La vittima la sa fare bene, come d'altronde il provocatore ma al di là di questo il nulla".

Key, imparziale, si rivolge invece a entrambi i versanti e li associa, colpevoli di aver utilizzato l'antisemitismo come strumento politico. "Consapevole autocritica: proprio non vi si addice - si legge nel tweet - Salvini si vanta di essere stato "giornalista" e Repubblica che si svende come giornale del "popolo". L'antisemitismo più volgare ieri vi è servito, illustri messeri, da collante\catalizzatore. Almeno in questo soci. #schifo".

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