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Sel, Vendola cerca l’equilibrio: autonomi dal Pd ma senza settarismi

13 giugno 2014 | 19.05
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Sabato l’assemblea nazionale. Nella relazione, il presidente rivendicherà l’autonomia del partito che resta una forza di opposizione, disposta a collaborare in Parlamento, se la maggioranza non si arrocca, su temi economici, misure per rilanciare crescita e occupazione, e riforme

 (foto Infophoto)
(foto Infophoto)

”Sarà un’assemblea aperta, forse anche dai toni aspri. Sel è un partito che non ha paura del confronto ma se qualcuno si aspetta di vedere scorrere il sangue, rimarrà deluso”. Le parole del deputato Arturo Scotto sintetizzano il clima con cui Sel si avvicina all’assemblea nazionale (in programma sabato dalle 10 alle 17), che verrà aperta in diretta streaming dalla relazione di Nichi Vendola. Sintesi è la parola-chiave per orientarsi nel difficile momento che il partito sta vivendo, dopo aver superato la soglia di sbarramento, eletto tre eurodeputati ma, nel contempo, aver dovuto fare i conti con il ‘caso Spinelli’. La giornalista, candidata sotto il simbolo della lista l’Altra Europa con Tsipras, aveva assicurato che, se eletta, avrebbe lasciato libero il seggio. Così non è stato: Spinelli ha fatto marcia indietro, andrà a Strasburgo e molti dentro Sel (a partire dall’escluso Marco Furfaro, che avrebbe dovuto subentrarle), ci sono rimasti male.

La querelle è in qualche modo il paradigma del momento che il partito guidato da Vendola sta attraversando. “Sel - ha dichiarato Spinelli in un’intervista post elettorale - sta vivendo una profonda crisi. Non sa decidersi tra Tsipras e Schulz ma questo è un problema di Sel. Gli assestamenti, dolorosi, sono fisiologici. Ci vogliono saggezza e comprensione reciproca”. Elementi che, stando alle informazioni raccolte alla Camera e al Senato tra i parlamentari, sabato Vendola ha intenzione di dosare accuratamente, evitando di accentuare i toni e irrigidire i rapporti interni ma senza risparmiare critiche al Pd sulla questione morale e sulla vicenda Mineo.

Nella relazione, il presidente rivendicherà l’autonomia di Sel che resta una forza di opposizione, disposta a collaborare in Parlamento, se la maggioranza non si arrocca, sui temi economici, sulle misure per rilanciare crescita e occupazione e sulle riforme. Non esiste l’ipotesi di una confluenza nel Pd. L’esperimento della Lista Tsipras va coltivato per aprire un cantiere per la ri-costruzione di un’alleanza di centrosinistra di governo, evitando però di ripercorrere strade fallimentari come la Sinistra Arcobaleno. Un crinale stretto sul quale camminare e che dovrà misurarsi con la posizione di Gennaro Migliore che, giovedì, in segreteria, ha confermato le proprie posizioni ma non ha chiarito se presenterà o meno un documento alternativo, un odg che si integri con il documento vendoliano o se - alla fine - ci sarà una convergenza con la maggioranza. “Io non rappresento un’area interna - si è limitato a dire venerdì il capogruppo alla Camera - non c’è nessuna area. Oggi non parlo. C’è una sede per il confronto ed è l’assemblea, ed è lì che domani dirò come la penso”. Il quadro politico è in continuo movimento. Due settimane fa Renzi e il Pd festeggiavano il trionfo alle europee, oggi si misurano con le scosse telluriche causate dall’esclusione di Corradino Mineo dalla commissione Affari Costituzionali e con la conseguente autosospensione di 14 senatori. “Sembra che gli spazi per un contenitore comune con la sinistra Pd - ha osservato la capogruppo di Sel al Senato, Loredana De Petris - o con gli esponenti dell’area Dem più critica verso le scelte di Renzi, si siano ristretti. Mi risulta che nell’area di Sel più interessata a percorrere questa strada ci siano diversi ripensamenti”.

“Rispetto alla direzione - ha aggiunto De Petris - è auspicabile una conclusione più convergente. Restiamo all’opposizione ma - come è avvenuto in questi mesi in Parlamento - non sarà un’opposizione chiusa, pregiudiziale’’. “I temi su cui confrontarsi sono il superamento della fase dell’austerità e del rigore finanziario che hanno soffocato ogni possibilità di sviluppo e il terreno delle riforme, sulle quali, però, vediamo che le scelte e i comportamenti di Renzi continuano a essere inquietanti”, sottolinea la senatrice.

Vendola e il gruppo dirigente sanno bene che non possono restare fermi. Rilanciare il partito, sviluppare l’idea della Lista Tsipras sono gli obiettivi di una conferenza che il presidente di Sel proporrà sabato e da tenere entro la fine dell’anno. Una sorta di ‘congresso di programma’ per aprire una nuova fase, ricalibrare i contenuti, fare una messa a punto del progetto, gettando le basi per una sinistra di governo e, soprattutto, senza perdere nessuno per strada.

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