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Sempre meno bimbi nati in Italia

25 novembre 2019 | 12.13
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E' quanto emerge dal rapporto Istat 'Natalità e fecondità della popolazione residente anno 2018'. Leonardo e Sofia i nomi preferiti nel 2018

(Xinhua)
(Xinhua)

Continuano a diminuire i nati. Nel 2018 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 439.747 bambini, oltre 18mila in meno rispetto al 2017. Una tendenza negativa che non evidenzia segnali di inversione: secondo i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-giugno 2019, le nascite sono già quasi 5mila in meno rispetto allo stesso semestre del 2018. E' uno dei dati che emergono dal rapporto Istat 'Natalità e fecondità della popolazione residente anno 2018'.

Nell’arco degli ultimi dieci anni le nascite sono diminuite di 136.912 unità, quasi un quarto (il 24% in meno) rispetto al 2008. Questa diminuzione è attribuibile esclusivamente alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani (343.169 nel 2018, quasi 140mila in meno nell’ultimo decennio). Si tratta di un fenomeno di rilievo, in parte dovuto agli effetti “strutturali” indotti dalle significative modificazioni della popolazione femminile in età feconda, convenzionalmente fissata tra 15 e 49 anni. In questa fascia di popolazione, le donne italiane sono sempre meno numerose: da un lato, le cosiddette baby-boomers (ovvero le donne nate tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta) stanno uscendo dalla fase riproduttiva (o si stanno avviando a concluderla); dall’altro, le generazioni più giovani sono sempre meno consistenti. Queste ultime scontano, infatti, l’effetto del cosiddetto baby-bust, ovvero la fase di forte calo della fecondità del ventennio 1976-1995, che ha portato al minimo storico di 1,19 figli per donna nel 1995.

A partire dagli anni duemila, rileva ancora l'Istat, l’apporto dell’immigrazione, con l’ingresso di popolazione giovane, ha parzialmente contenuto gli effetti del baby-bust; tuttavia questo effetto sta lentamente perdendo la propria efficacia man mano che invecchia anche il profilo per età della popolazione straniera residente.

Continuano a diminuire le nascite all’interno del matrimonio (297.768), quasi 19mila in meno rispetto all’ultimo anno, 166mila in meno rispetto al 2008. Ciò è dovuto anche al forte calo dei matrimoni che si è protratto fino al 2014, anno in cui sono state celebrate appena 189.765 nozze, per poi proseguire con un andamento altalenante che vede nel 2018, anno in cui sono stati celebrati 195.778 matrimoni, un lieve aumento (+4.500) rispetto al 2017.

Leonardo e Sofia i nomi preferiti nel 2018

PRIMI FIGLI - La fase di calo della natalità avviatasi con la crisi si ripercuote soprattutto sui primi figli, diminuiti del 28% circa tra il 2008 (283.922, pari al 49,2% del totale dei nati) e il 2018 (204.883, pari al 46,6%). Complessivamente i figli di ordine successivo al primo sono diminuiti del 20% nello stesso arco temporale.

NUOVI NATI DA STRANIERI - Dal 2012 al 2018 diminuiscono anche i nati con almeno un genitore straniero (quasi 11mila in meno) che, con 96.578 unità, costituiscono il 22% del totale dei nati e registrano una riduzione di oltre 2.600 unità solo nell’ultimo anno. Questo calo è imputabile quasi esclusivamente ai nati da genitori entrambi stranieri: scesi per la prima volta sotto i 70mila nel 2016 (69.379), sono 65.444 nel 2018 (14,9% sul totale dei nati), quasi 2.500 in meno rispetto al 2017.

GENITORI NON CONIUGATI- In un contesto di nascite decrescenti, quelle che avvengono fuori del matrimonio aumentano di oltre 29mila unità rispetto al 2008, raggiungendo i 141.979 nati da genitori non coniugati nel 2018. Il loro peso relativo continua a crescere (32,3% nel 2018).

NUMERO FIGLI PER DONNA - Sempre in calo il numero medio di figli per donna. Dal rapporto Istat emerge che nel 2018 le donne residenti in Italia hanno in media 1,29 figli (1,32 nel 2017), accentuando la diminuzione in atto dal 2010, anno in cui si è registrato il massimo relativo di 1,46. Si torna agli stessi livelli di 15 anni fa.

Le donne residenti in Italia hanno accentuato il rinvio dell’esperienza riproduttiva verso età sempre più avanzate; rispetto al 1995, l’età media al parto aumenta di oltre due anni, arrivando a 32,0 anni; in misura ancora più marcata cresce anche l’età media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,2 anni nel 2018 (tre anni in più rispetto al 1995).

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