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Senato a sorteggio, l'idea di Grillo

28 giugno 2018 | 11.53
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(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Stop ai politici di professione. Il futuro delle assemblee rappresentative sta in una parola: "sortition”. Beppe Grillo rilancia dal suo blog "l'intuizione" di Brett Hennig, che teorizza la "selezione casuale" come mezzo per rinnovare e rendere davvero democratico l'esercizio della politica. "Sembra assurdo - riflette - ma pensateci un attimo". La selezione "dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese. Il 50% sarebbero donne. Molti sarebbero giovani, alcuni vecchi, altri ricchi, ma la maggior parte di loro sarebbero gente comune".

"Sarebbe un microcosmo della società. Tuttavia, ci sarebbe un importante effetto collaterale: se sostituissimo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro parlamento veramente rappresentativo della società, significherebbe la fine dei politici e della politica come l’abbiamo sempre pensata. Non è così pazza come idea. La selezione casuale è stata un elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene", dove le elezioni erano considerate dei "dispositivi aristocratici" e "i politici di carriera erano una cosa da evitare".

Il 'laboratorio' per l'applicazione di questa teoria, potrebbe essere il Senato. "Forse - azzarda il garante del M5S - il primo passo sarebbe una seconda camera nel nostro parlamento (...) un senato dei cittadini, se volete".

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