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Sequestrano e torturano giovane disabile, due arresti nel Foggiano

24 aprile 2021 | 14.56
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I fatti risalgono allo scorso 19 marzo quando il ragazzo, accusato di aver rubato un cane, è stato immobilizzato, trascinato con un guinzaglio e picchiato con una mazza e una bottiglia rotta

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Sequestrato, torturato, pestato e minacciato di morte perché reo, secondo gli arrestati, un uomo e una donna entrambi di Manfredonia, di avergli rubato un cane cucciolo 'Border Collie'. Gli agenti dell’Ufficio Investigativo del Commissariato di pubblica sicurezza di Manfredonia, in provincia di Foggia, hanno eseguito ieri la misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale del capoluogo dauno, Margherita Grippo, su richiesta del sostituto procuratore Roberto Galli, nei confronti di due persone conviventi, un uomo L. P., di 40 anni, e una donna C.F., di 43, il primo già noto per altre vicende giudiziarie, per i reati di tortura ex articolo 613 bis con l’aggravante dell'articolo 61 del codice penale, sequestro di persona e lesioni aggravate in concorso ai danni di un giovane disabile di 25 anni.

I fatti risalgono allo scorso 19 marzo quando il giovane, condotto in un luogo di campagna e accusato di aver rubato il cane, è stato immobilizzato, con i polsi legati dietro la schiena, trascinato con un guinzaglio e picchiato in modo violento con una mazza su tutto il corpo e con una bottiglia rotta, in particolare sulle gambe, spalle e sulla testa, e ridotto in uno stato d’incoscienza. La vittima ha riportato gravi lesioni che hanno reso necessarie le cure dei sanitari.

La vittima ha riferito, inoltre, che già il giorno precedente era stato picchiato dagli stessi aggressori e, sebbene avesse riportato delle lesioni, aveva deciso di non ricorrere alle cure sanitarie, mentre il padre, al fine di risolvere definitivamente la questione, si sarebbe reso disponibile a risarcire economicamente il presunto danno patito, nonostante il figlio negasse ogni addebito. Visti gli elementi raccolti nel corso delle indagini, supportate da immagini video e dichiarazioni testimoniali, il sostituto procuratore Galli ha chiesto una misura cautelare. La richiesta è stata accolta dal gip Grippo.

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