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Sequestro Mare Jonio, indagato comandante

20 marzo 2019 | 07.48
LETTURA: 2 minuti

I 49 naufraghi hanno trascorso la loro prima notte all'hotspot di Lampedusa

(AFP)
(AFP)

C'è un primo indagato nell'ambito dell'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina della Procura di Agrigento, dopo l'arrivo della la Nave Jonio di Mediterranea a Lampedusa. Si tratta del comandante della nave Pietro Marrone. L'uomo, nella notte tra lunedì e martedì, non ha obbedito all'alt intimato dalla Guardia di Finanza durante la traversata con a bordo 49 persone e sarà sentito nelle prossime ore dal Procuratore aggiunto Salvatore Vella che, con il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, ha convalidato il sequestro probatorio della nave. Ad essere ascoltati, oltre al comandante Marrone, anche il capo missione di Mediterranea Luca Casarini, l'armatore Beppe Caccia e gli altri componenti dell'equipaggio.

"Il sequestro della Finanza è probatorio, questo significa - spiega Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans - che si vuole mettere in sicurezza l'elemento di prova". Secondo fonti del Viminale, sono stati identificati gli stranieri a bordo della nave - uomini e minori non accompagnati - provenienti da Camerun, Gambia, Guinea, Nigeria, Senegal e Benin. Tra questi anche il gambiano sceso a terra per primo per le precarie condizioni fisiche. I naufraghi, che hanno trascorso la prima notte nell'hotspot di Lampedusa, dovrebbero essere trasferiti nei prossimi giorni in altri centri di accoglienza.

SALVINI - "Finalmente c'è stato il sequestro dell'imbarcazione, confermato pochi minuti fa dalla procura di Agrigento. Per me è un fatto storico e questo mi fa felice" ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, commentando il provvedimento adottato dalla magistratura nei confronti della Mare Jonio.

ONG ANNUNCIA RICORSO - Intanto, Mediterranea Saving Humans annuncia il ricorso: "Abbiamo appreso della convalida del sequestro della MareJonio - scrive l'ong su Twitter -. Ovviamente nei prossimi giorni faremo ricorso. Noi non godiamo di nessuna immunità, ma siamo certi di avere operato nel rispetto del diritto e felici di avere portato in salvo 49 persone".

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