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Servidori, metà ministri donne è bel successo

24 febbraio 2014 | 18.17
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Servidori, metà ministri donne è bel successo

Roma, 24 feb. (Labitalia) - "Metà ministri donne nel governo Renzi è un bel successo. E, ancora prima di sapere i loro nomi, la cosa era già un successo". Così Alessandra Servidori, consigliera nazionale di parità, commenta con Labitalia la composizione di genere del nuovo governo. "Devo dire che la soddisfazione è aumentata dal fatto di vedere che le ministre reggono dicasteri di peso come la Difesa e gli Esteri", sottolinea. Insomma, dice Servidori, "si è accesa una stella che non bisogna spengere e anzi bisogna essere ottimisti e concreti".

Un po' meno soddisfatta Servidori lo è per quanto riguarda il tema delle pari opportunità. Tra i ministri che hanno giurato sabato al Quirinale non c'è infatti quello delle pari opportunità e per ora non si sa chi ne assumerà la delega. "Posta l'importanza uguale a zero data in passato, anche recente, alla delega sulle pari opportunità -ricorda Servidori- certifico un'amarezza di fondo per come è stato trattato il tema, di fatto dimenticato".

"Ho chiesto un incontro alla presidenza del Consiglio dei ministri per presentare le mie proposte per razionalizzare il 'sistema' che si occupa di parità. In Italia esiste una sovrapposizione di strutture e di organismi che poi, peraltro, vista la scarsità delle risorse, non dispongono neanche di un euro", avverte. A occuparsi di pari opportunità, spiega ancora Servidori, in Italia ci sono "la presidenza del Consiglio dei ministri, la rete nazionale e l'Ufficio della consiglierà di parità (presso il ministero del Lavoro), una miriade di comitati pubblici e privati". Ma senza finanziamenti si fa poco, osserva realisticamente Servidori.

"Come consigliere e consiglieri di parità -osserva- noi non abbiamo un soldo, eppure siamo presenti in tutta Italia e ci occupiamo di una cosa importantissima: le discriminazioni sui luoghi di lavoro. Siamo dei pubblici ufficiali e dunque obbligati a intervenire laddove riscontriamo il verificarsi di discriminazioni: lo dice la norma".

"Io insisto -aggiunge Servidori- che bisogna puntare sul lavoro anche per combattere gli squilibri di genere: e puntare soprattutto sulla conciliazione tra vita familiare e lavoro per aumentare la partecipazione delle donne". Sul come farlo, la consigliera nazionale le sue proposte ce le ha già: "Ad esempio con la defiscalizzazione del salario di produttività -dice- e prevedendo un sostegno per le donne che chiedono congedi per accudire gli anziani. Bisogna applicare la bilateralità nelle aziende, per ampliare l'intervento e sostenere, oltre alla formazione, i congedi parentali e quindi il reddito del lavoratore-lavoratrice e verificare la possibilità di istituire un Fondo di solidarietà contrattuale e sussidiarietà tramite la contrattazione collettiva, finalizzato al sostegno al reddito del lavoratore-lavoratrice che si assenta per cura di familliari".

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