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Servizi: Erri De Luca a portale intelligence, il primo capo delle spie fu Giosuè

22 febbraio 2015 | 16.10
LETTURA: 4 minuti

Grande condottiero militare della storia di Israele, dunque si serve di strumenti al servizio della tecnica di guerra

ERRI DE LUCA FOTO GRAVILI/INFOPHOTO - INFOPHOTO
ERRI DE LUCA FOTO GRAVILI/INFOPHOTO - INFOPHOTO

"Il primo capo delle spie fu Mosè". E' il portale dei servizi di informazione e sicurezza a sottolinearlo, in un'intervista ad Erri De Luca che diventa l'occasione per un excursus storico sui fondamenti biblici dell'intelligence. "Mosè -osserva De Luca- ha mandato degli esploratori, dodici, uno per ogni stirpe di Israele, dal deserto di Paràn a perlustrare la terra di Canaan e a riferire. Dura quaranta giorni l’indagine, e i dodici la attraversano alla luce del giorno. Dieci di loro sconsiglieranno di andarci, suscitando lo scoramento del popolo, dunque riferendo pubblicamente il risultato della loro indagine. Da questi dettagli si capisce che sono il contrario di ‘spie’: sono esploratori".

"Mentre Giosuè – la storia è raccontata in tutto il capitolo 2 del libro – manderà delle vere spie dentro Gerico per scoprire i punti deboli della città da conquistare nella prima operazione militare nella Terra promessa. Giosuè -rileva lo scrittore, esperto di esegesi biblica- è il più grande condottiero militare della storia di Israele, dunque si serve di strumenti al servizio della tecnica di guerra".

Quella narrata nel capitolo 2 di Giosuè -aggiunge De Luca nell'intervista al sito 'sicurezzanazionale', il sito del comparto intelligence- è una vera e propria spy story. Prima del passaggio del Giordano per invadere la terra di Canaan, Giosuè inviò due spie per avere informazioni aggiornate sulla città di Gerico. Della donna che abitava forse in vicinanza della torre, il testo dice: 'legò la cordicella scarlatta alla finestra…'. Con una fune i due 007 dell’Antico Testamento poterono fuggire dalle mani degli inseguitori. Al momento della conquista di Gerico da parte degli Israeliti, la prostituta fu preservata dall’eccidio con la propria famiglia, come le era stato promesso".

Ma cos’è il segreto secondo la Bibbia? "Il segreto, sod, è la particolare intimità tra la Divinità e i suoi credenti. Sulla sua radice si costruisce la parola ièsod, fondamento". Il moderno Servizio segreto "non ha precedenti nell’Antico Testamento. Le cose nascoste vengono suggerite ai profeti dall’alto, oppure in sogno. L’interpretazione dei sogni del Faraone rende Giuseppe degno della seconda carica dell’Egitto".

Giuda, invece, "è un traditore. Passa dall’altra parte e consegna il suo capo. Sotto l’occupazione militare romana ogni raggruppamento religioso ebraico era sospetto di tramare contro l’autorità: molte rivolte avvenivano e molte spie aiutavano i Romani nell’opera di repressione. Giuda è uno di questi e al processo che si svolgerà subito dopo non occorre la sua testimonianza".

In Italia in passato "si è parlato di Servizi segreti deviati che intralciavano indagini. Ne eravamo diventati diffidenti. Ora -sottolinea lo scrittore- non è più così: i Servizi sono percepiti come un sistema di sicurezza che serve a difendere tutti, come dimostra la lotta al terrorismo internazionale. La raccolta di informazioni è vitale per un Paese". Gli uomini e le donne dell’Intelligence "sono una via di mezzo tra sentinelle ed esploratori. La loro opera migliore è la prevenzione. Perciò i migliori risultati restano invisibili, i successi sconosciuti".

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