(Adnkronos Salute) - Ebbene, il gruppo di ricerca dell'Azienda ospedaliera di Padova, coordinato da Foresta, aveva già dimostrato che nella popolazione degli infertili la frequenza del Papillomavirus nel liquido seminale è più elevata rispetto a quella riscontrata nei controlli fertili (20% contro 3%). Ora i ricercatori hanno documentato che il tempo medio di eliminazione del virus nel maschio è di circa 6 mesi, ma nel 20% dei pazienti positivi, l'Hpv nel liquido seminale risulta ancora presente dopo due anni.
Inoltre i ricercatori padovani, analizzando le cellule presenti nel liquido seminale, hanno riscontrato cellule linfocitarie infettate dal virus. I linfociti infettati dal virus sono stati ricercati anche nel sangue e, in 4 pazienti su 16 che presentavano linfociti infettati nel liquido seminale, sono stati riscontrati linfociti infetti da Hpv nel sangue. "Questa presenza costituisce una nuova scoperta, e apre importanti interrogativi su possibili coinvolgimenti del Papillomavirus in altri distretti dell'organismo". I risultati sono stati recentemente descritti dalla rivista americana 'Journal of Infectious Disease'.