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L'allarme

Sesso, italiane bocciate in contraccezione: 1 su 4 si affida alla fortuna

26 settembre 2016 | 13.45
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(Fotogramma)
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Sesso 'senza rete' per le italiane. Nella pagella dei ginecologi una su 4 viene bocciata in contraccezione: il 24,8% delle donne in età fertile utilizza sistemi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata, segnala la Sigo, Società italiana di ginecologia e ostetricia, in occasione del World Contraception Day che si celebra oggi. In particolare, il 17,5% ricorre alla pratica del coito interrotto, il 4,2% si affida ai metodi naturali e il 3,1% alla buona sorte o altri rimedi. Dal fai-da-te, insomma, al fatalismo di 'speriamo che me la cavo'. Quanto alla contraccezione ormonale, nella Penisola viene scelta invece solo dal 16,2%. "L'Italia è il fanalino di coda in Europa. Serve una svolta", è l'allarme lanciato dagli esperti durante un incontro a Milano.

Il ricorso alla contraccezione ormonale - riferiscono - risulta particolarmente basso nelle regioni del Mezzogiorno e in Sicilia. Proprio le aree in cui si concentrano più della metà delle 7.819 'baby-mamme' under 19 del Belpaese (dato 2014). "Il quadro denota una scarsa consapevolezza e richiede interventi di educazione sessuale e all'affettività sin dalla scuola", afferma Paolo Scollo, presidente nazionale della Sigo che cerca di fare la sua parte online con il sito www.sceglitu.it. "Nel nostro Paese - osserva lo specialista - certi temi sono ancora considerati un tabù. Soprattutto servono programmi educazionali specifici per le categorie più propense a comportamenti scorretti e pericolosi, come gli under 30 e le donne di origine straniera".

Nella Giornata mondiale della contraccezione viene presentata anche un'indagine condotta in 9 Paesi, su 4.500 donne (500 italiane) tra i 20 e 29 anni. "Una su 2 è alla ricerca di un contraccettivo 'fit and forget' (metti e dimentica) che garantisca una maggiore serenità e sia più comodo rispetto a pillola, anello o cerotto", riporta Valeria Dubini, consigliere nazionale Sigo.

"Jaydess* - indica la ginecologa - è il sistema intrauterino smart più piccolo al mondo e possiede queste caratteristiche. Utilizza una dose di ormoni più bassa rispetto ai precedenti dispositivi. Agisce solo a livello locale e per questo non ha un impatto sull'aumento di peso che è uno degli effetti collaterali più temuti". Conferma Emilio Arisi, presidente nazionale della Società medica Italiana per la contraccezione (Smic): "La contraccezione che non richiede un'assunzione regolare presenta enormi vantaggi. Evita quasi il 100% delle gravidanze e per essere efficace non richiede sforzi mnemonici. Gli errori di assunzione o utilizzo sono praticamente inesistenti. In più i sistemi intrauterini, a differenza di spirali al rame e impianti sottocutanei, hanno un'azione esclusivamente locale e non agiscono a livello sistemico. Per tutti questi motivi sono particolarmente indicati anche per le 20-30enni".

La contraccezione intrauterina è usata da oltre 160 milioni di donne e rappresenta la via di somministrazione più diffusa al mondo, ricorda una nota della Sigo. In Italia il livello di utilizzo è in crescita, anche se è ancora più basso rispetto alla media europea. "Dobbiamo riuscire ad incrementare anche nel nostro Paese il ricorso a questi metodi che presentano una notevole sicurezza ed efficacia, costi ridotti e un'elevata compliance grazie anche alla praticità d'uso - aggiunge Attilio di Spezio Sardo dell'università Federico II di Napoli - L'innovazione medico-scientifica ha portato a dispositivi come Jaydess che possono essere tranquillamente usati anche dalle giovani o dalle donne che non hanno mai affrontato una gravidanza".

"Vivere la propria sessualità e affettività in maniera libera e consapevole è un diritto di tutti - riprende Scollo - Questo è possibile anche grazie alla contraccezione che permette di pianificare, in totale libertà, una maternità. E' una scelta importante che può risultare difficile, perché i metodi disponibili sono numerosi e ognuno possiede delle caratteristiche specifiche. Secondo l'indagine internazionale - conclude il numero uno della Sigo - il 62% delle italiane cambierebbe il proprio sistema chiedendo consiglio al ginecologo, il migliore alleato del benessere femminile. Solo l'8% preferirebbe leggere consigli o opinioni su internet dove non sempre le notizie sono certificate".

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