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Siri, muro contro muro

05 maggio 2019 | 12.29
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Di Maio : "Preoccupante questa situazione per una poltrona". Salvini : "Sono abituato a non abbandonare mai gli uomini con cui si è fatto un pezzo di strada insieme". M5S : "Tiri fuori le palle, lo faccia dimettere"

(FOTOGRAMMA)
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Il caso Siri continua a tenere banco nella maggioranza di governo. Con i botta e risposta a distanza tra vicepremier. "E' davvero preoccupante il muro contro muro della Lega per una poltrona" dice, ospite di 'In mezz'ora in più' su Rai3, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio. "Non ha senso attendere il rinvio a giudizio" come chiesto da Matteo Salvini, "perché la questione non è l'inchiesta in sé, ma un sottosegretario che avrebbe provato a favorire un singolo con una legge", ovvero "la solita storia all'italiana, del Santo in Paradiso, l'atteggiamento da casta. Ora voglio dire a Salvini è facile fare il forte coi deboli. Questo è il momento del coraggio, in cui ci si assume le responsabilità dimostrando ai cittadini che siamo come i cittadini. Il governo del cambiamento non può avere atteggiamenti del passato".

"Per il M5S - dice Di Maio - su questa cosa non si passa. Mi aspetto dalla Lega e da Salvini una posizione intransigente, come ce l'ha sulla sicurezza e sui migranti, anche quando si recluta la classe politica devi stare attento". Per i 5 Stelle, il caso "è talmente dirimente che abbiamo chiesto di farlo decadere". Il Cdm "dovrebbe esserci mercoledì, al 99%". Ma "se si spacca il Cdm su Siri, non chiederemo la crisi di governo: avremo comunque raggiunto l'obiettivo" aggiunge il vicepremier.

In mattinata, le parole del ministro dell'Interno. "Io sono abituato a non abbandonare mai gli uomini con cui si è fatto un pezzo di strada insieme e questo vale a livello locale come a livello nazionale" afferma il leader della Lega in un comizio elettorale a Firenze, in sostegno del candidato sindaco del centrodestra Ubaldo Bocci e riferendosi al sottosegretario Armando Siri di cui i 5 Stelle chiedono le dimissioni.

Il vicepremier interviene su un argomento che sta infiammando da giorni il governo gialloverde: "Non ascolto gli insulti di chi dovrebbe essere mio alleato. Io vado avanti come un treno. Sarebbe meglio se gli amici dei 5 Stelle ci aiutassero a cambiare in meglio questo Paese senza offendermi ogni giorno" prosegue Salvini".

Ma, in un post sul blog delle Stelle, i pentastellati insistono: "Sulla questione morale il MoVimento 5 Stelle non fa passi indietro e alla Lega chiediamo di non cambiare sempre discorso, ma di tirare fuori le palle su Siri e farlo dimettere. Lo sappiamo: ci vuole coraggio a fare quello che fa il MoVimento. Noi quando qualcuno sbaglia (o abbiamo anche il minimo dubbio che abbia sbagliato), gli chiediamo di mettersi in panchina. E così è stato fatto per Siri".

"Continuiamo a non comprendere tutto questo baccano da parte della Lega su Siri - si legge sul blog -. Troviamo sconvolgente che si arrivi a minacciare persino la caduta del governo per non mollare una poltrona di un loro sottosegretario indagato per corruzione in un'inchiesta dove c'è di mezzo anche la mafia. Il Paese ha ben altri problemi a cui pensare, noi abbiamo messo delle proposte sul tavolo: il salario minimo, il taglio degli stipendi dei parlamentari, una legge per togliere la sanità dalle mani dei partiti, la legge sul conflitto d'interessi. Risposte? Zero!".

"Non vogliamo polemiche - assicura il M5S - al contrario vogliamo continuare a lavorare per altri 4 anni, ma lasciateci dire che è fin troppo facile sparare false promesse ai cittadini se poi una forza politica non è in grado di assumersi le sue responsabilità davanti agli italiani. Perché, vedete, è comodo dire 'aspettiamo la condanna'. Così parlava Berlusconi!".

"Anche Salvini dovrebbe mostrare più coraggio e maggiore coerenza visto che in occasione delle dimissioni della sottosegretaria ai Trasporti Simona Vicari (governo Renzi), perché indagata per concorso in corruzione, proprio lui diceva: 'Le dimissioni del sottosegretario non mi soddisfano. Non basta chiedere scusa e dimettersi'. All'epoca a Salvini non bastavano nemmeno le dimissioni, mentre adesso trattiene Siri sulla poltrona", accusa il M5S. "La Lega mostri di avere gli attributi non solo quando c'è da attaccare il MoVimento, come è stato fatto con il ministro Trenta, ma mostri di averne anche per far dimettere un loro indagato per corruzione. Non si giri dall'altra parte, non minacci il governo, faccia la cosa giusta: dimostri un po' di coraggio! - conclude il M5S - La Lega lasci stare la poltrona e intervenga, dia un segnale. E risponda alle nostre proposte, a partire dal salario minimo. Il Paese non può più aspettare!".

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