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Arte: "editto" Sgarbi, per laurearsi a Urbino obbligo di visita a Palazzo Ducale

13 gennaio 2015 | 20.08
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E' questo l'espediente del neo assessore alla Rivoluzione nella città marchigiana, per interrompere gli effetti di una "maledizione", alimentata dagli studenti dell'Università "Carlo Bo", secondo i quali chi mette piedi nello storico palazzo che ospita grandi capolavori dell'arte o nella casa del pittore simbolo del Rinascimento italiano, non riuscirà a laurearsi

Il Palazzo Ducale di Urbino
Il Palazzo Ducale di Urbino

Vuoi sostenere gli esami di laurea? Devi dimostrare di aver visitato Palazzo Ducale e la casa di Raffaello a Urbino. E' questo l'espediente di Vittorio Sgarbi, da alcuni mesi assessore alla Rivoluzione nella città marchigiana, per interrompere gli effetti di una "maledizione", tra leggenda e superstizione, alimentata dagli studenti dell'Università "Carlo Bo", secondo i quali chi mette piedi nello storico palazzo che ospita grandi capolavori dell'arte o nella casa del pittore simbolo del Rinascimento italiano, non riuscirà a laurearsi. Ecco allora la trovata del critico d'arte, un proclama-editto contro i pregiudizi che impone agli studenti di visitare i luoghi simbolo di Urbino.

Dopo la premessa costituita dall'articolo 9 della Costituzione ("La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica"), il proclama stabilisce che "nessun studente di qualsiasi corso di laurea e di qualunque anno, potrà sostenere gli esami senza presentare, unitamente al libretto, il biglietto d’ingresso, con timbro e data, di Palazzo Ducale e della Casa Raffaello. L’accesso ai musei dovrà essere certificato. Il docente constaterà a ogni esame, la visita avvenuta e si riserverà eventuali domande sulle opere esposte all’interno dei musei. Agli studenti potrà essere rilasciata per concessione dell’amministrazione comunale, una carta di accesso alle mostre a condizioni agevolate".

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