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Cinema: 'Nyosha', Shoah e magia nel corto della giovane israeliana Liran Kapel

16 aprile 2015 | 16.39
LETTURA: 4 minuti

L'animazione dalla regista 28enne ha aperto la 18esima edizione di 'Cartoons on the bay'. Protagonista di 'Nyosha' è una bambina che, durante la Seconda guerra mondiale, in Polonia, assiste all’uccisione di sua madre e di suo padre, solo lei riesce a salvarsi nascondendosi sotto le coperte del suo letto

Una immagine dal corto di animazione 'Nyosha' di Liran Kapel
Una immagine dal corto di animazione 'Nyosha' di Liran Kapel

"Quelle scarpe pulite e lucidate accanto al letto mi salvarono la vita". Ne era convinta la nonna di Liran Kapel, la regista israeliana che sulla storia di sua nonna Nomi ha girato il cortometraggio 'Nyosha'. Corto che ha aperto oggi la 18esima edizione di 'Cartoons on the bay', il festival dell’animazione televisiva e cross-mediale di Rai Com, che si svolgerà fino al 18 aprile a Venezia. Nata in California e trasferitasi in Israele quando era una teenager, Liran ha raccontato all’Adnkronos di aver "iniziato a studiare animazione pur non sapendo disegnare", quindi "per me fare l’animazione classica era difficile".

Ecco perché ha realizzato nel 2012, insieme a Dekel Yael, il suo short film animato utilizzando i puppet, sorta di marionette, "ed è stato meraviglioso, perché ho capito che potevo raccontare le mie storie attraverso questa tecnica, senza dover disegnare", "comunque ora sto imparando", sorride.

Protagonista di 'Nyosha' è una bambina che vive in Polonia e che, durante la Seconda guerra mondiale, assiste all’uccisione di sua madre e di suo padre. Solo lei riesce a salvarsi nascondendosi sotto le coperte del suo letto. "Lei era convinta che a salvarla fossero state le sue scarpe, pulite e lucidate, messe proprio accanto al letto – ha ricordato la regista – Per lei era come se quel soldato avesse guardato le scarpe e a quel punto avesse deciso di andarsene senza farle nulla".

"Questa storia mia nonna me l’ha raccontata fin da quando avevo 10 anni, è stata sempre nella mia testa – ha aggiunto Liran – Poi un giorno mio padre mi ha inviato una mail con tutto il suo diario, 70 pagine che ho letto d’un fiato. Questo è accaduto poco prima che lei morisse. A questo punto ho deciso che volevo e dovevo raccontarla attraverso un film, perché non rimanesse solo su quel pezzo di carta". Una storia che comunque la nonna, fino a quando è stata viva, ha raccontato a chiunque "girando per il mondo nella giornata del ricordo dell’Olocausto".

"'Nyosha', che è solo una piccola parte della storia di mia nonna anche se è la più significativa, mi dà la possibilità di farla continuare a vivere - ha sottolineato la giovane regista - Ho sempre immaginato nella mia testa la storia delle scarpe, dei soldati, del letto… il particolare della magia delle scarpe è una cosa sulla quale mia nonna ha sempre insistito e io ci ho creduto. Perché lei ci credeva veramente".

L’idea ora è fare un lungometraggio ricavato da 'Nyosha': "Sto cercando fondi per poter finire di scrivere la sceneggiatura", intanto "sto lavorando a 'The Rope', con la tecnica dello stop motion. L’argomento è del tutto diverso, parla di relazioni e amore, ed è realizzato con sale e ghiaccio", ha concluso la 28enne.

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