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Si apre partita nomine: da Invitalia a Sace i dossier su tavolo del Governo

05 febbraio 2022 | 19.18
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(Fotogramma)
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Al via la partita delle nomine delle società partecipate del ministero dell'Economia e delle Finanza o dalle sue controllate, i cui Cda o vertici gestionali sono in scadenza con le assemblee previste in primavera. Una partita che è, comunque, ancora alle battute iniziali ma che già si preannuncia calda visto il corposo dossier che è sul tavolo del Governo: ci sono, infatti, da rinnovare i vertici di 49 società a cui si aggiungono 41 società in cui scadono i rispettivi collegi sindacali: da Invitalia fino a Sace controllate al 100% dal Mef, fino a Snam, controllata al 31,4% da Cdp Reti e Fincantieri, controllata al 71,32% da Cdp Industria.

Dopo la tornata di nomine del 2021 all’insegna del 'metodo Draghi', che ha portato alla nomina dei nuovi vertici dei big di Stato, come Fs e Cdp, anche quest’anno la linea che sembra delinearsi è quella di proseguire nel solco tracciato della discontinuità.

Tra le nomine sul tavolo del presidente del Consiglio, Mario Draghi ci sono quelle relative a Invitalia guidata dall'ad Domenico Arcuri dal 2007 e dal presidente Andrea Viero. Nel caso in cui non venisse riconfermato Arcuri, uno dei nomi che circola in queste ore, è quello del 'successore naturale', ossia Bernardo Mattarella, l'attuale ad di Banca del Mezzogiorno - Mediocredito centrale (gruppo Invitalia).

Per quanto riguarda Sace, la società che è passata da Cdp direttamente al Mef, attualmente al vertice ci sono l'ad Pierfrancesco Latini e Mario Giro, che sta svolgendo da qui fino al rinnovo dei vertici le funzioni di presidente dopo le dimissioni del presidente Rodolfo Errore a gennaio. Latini probabilmente rientrerà in Cdp e per il suo successore la scelta potrebbe ricadere su Federico Merola che dal giugno del 2016 è membro indipendente del Cda di Sace. Per il ruolo di presidente, invece, si punterebbe su un alto funzionario del ministero dell'Economia e delle Finanze ripristinando una consuetudine che aveva visto tra il 1998 e il 2001, il direttore generale del Tesoro diventare presidente della Sace. A quell'epoca fu nominato presidente Mario Draghi. Questa volta l'ipotesi di una nomina dell'attuale direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera alla presidenza della società sembra di difficile attuazione. Probabilmente la scelta potrebbe ricadere su un altro importante dirigente del Mef.

Per Simest, il cui cda è in scadenza, i vertici potrebbero essere riconfermati: sia l'attuale presidente Pasquale Salzano che l'attuale ad Mauro Alfonso. Potrebbe essere riconfermato anche l'ad di Snam, Marco Alverà che guida il gruppo dal 2016. I riflettori si puntano poi su Fincantieri, il gruppo guidato dal 2002 da Giuseppe Bono, classe 1944, che ha portato in questi 20 anni il gruppo al top della cantieristica mondiale. Un’ipotesi potrebbe essere quella di scegliere la strada della discontinuità per l’incarico di ad con Bono che potrebbe rimanere alla presidenza. Tra i nomi che circolano per il ruolo di ad in pole position ci sarebbero il direttore generale da settembre 2020 Fabio Gallia (ex ad di Cdp dal 2015 al 2018) ma anche il direttore generale naval vessels di Fincantieri, Giuseppe Giordo.

Sul tavolo ci sono anche i rinnovi dei vertici di Italgas che è guidato dall'ad Paolo Gallo e dal presidente Alberto Dell'Acqua. Tra le altre nomine da individuare - sono complessivamente circa 350 le poltrone da individuare tra cda e collegi sindacali - ci sono anche quelle che riguardano due membri del Cda di Sport e Salute, la Spa che gestisce i fondi pubblici per lo sport italiano. L'attuale presidente e ad Vito Cozzoli è stato invece nominato a marzo del 2020 e ha un mandato triennale. Sul tavolo c'è anche la nomina dell'amministratore unico di PagoPa che è attualmente Giuseppe Virgone ma anche il rinnovo del Cda di Sogin guidato dal presidente Luigi Perri e dall'Ad Emanuele Fontani che sono in carica dal 2019. Sul tavolo ci sono poi anche i cda di 26 società controllate dal gruppo Fs che è guidato attualmente dall'ad Luigi Ferraris e di 7 società controllate dalla Cdp.

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