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2015: si chiude l'anno di Expo, messaggio vive nelle tavole degli chef

30 dicembre 2015 | 15.40
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A Capodanno fra gli italiani c'è voglia di festa e aumenta la spesa per la tavola, con pienone in agriturismo, e i maggiordomi danno consigli professionali per la 'mise', mentre è polemica sui botti

2015: si chiude l'anno di Expo, messaggio vive nelle tavole degli chef

Con il 2015 se ne va anche l’anno dell’Expo di Milano. Un anno in cui, grazie proprio all’Esposizione universale, il tema dell’alimentazione è stato centrale. E fra i protagonisti, dai Padiglioni alle tavole di tutta Italia, ci sono stati anche loro: gli chef. Che ora raccolgono il testimone per continuare a far vivere il messaggio ‘Nutrire il pianeta. Energia per la vita’. Così, se in questi giorni di feste sono indaffarati ai fornelli fra pranzi e cenoni, ci accompagnano nel nuovo anno proprio con l’eredità lasciata dall’Expo.

"Io mi sto avvicinando, sotto l'influenza del tema dell'Expo, a tutto ciò che è organico e pulito: sicuramente, quello che stiamo facendo adesso è prestare attenzione alla provenienza delle materie prime, al biologico", dice Tommaso Arrigoni, chef del Ristorante 'Innocenti evasioni' di Milano.

"Ed è proprio questa - ribadisce - la scia che lascia questo anno importante: oggi compriamo quasi tutti prodotti a filiera controllata; cerchiamo di comprare prodotti italiani o, se ne scegliamo alcuni stranieri, prendiamo quelli di consorzi selezionati e che hanno particolarità importanti".

Un messaggio, quello lanciato dall’Expo, che continua a far dialogare culture diverse anche a tavola, come spiega Deuk Uoo Ferretti Min, titolare del ristorante coreano 'Galbi' di Roma: "L'Expo è stato senz'altro molto importante per ospitare tanti paesi che hanno proposto le loro culture e tradizioni e in particolare lo è stato per la cucina coreana, fino a quest'anno mai entrata veramente nelle abitudini culinarie degli italiani, contrariamente a quella cinese e giapponese che tutti conoscono".

"Con l'Expo, invece, c'è stata la possibilità di scoprire una cucina millenaria - sottolinea il ristoratore, che è anche uno chef - e molto salutare e anche le sue tecniche di conservazione, come le fermentazioni e le marinature".

"Un piatto che esprime bene l'essenza di questa cucina - afferma - è il kimchi, un cavolo che viene fatto fermentare attraverso la salatura, uno dei più importanti della tradizione culinaria coreana, che ha mantenuto le tecniche di preparazione invariate da duemila anni e prevede una conservazione che serviva ad apportare i nutrienti necessari per l'inverno, con effetti molto salutari. E questo è interessante perché nella cucina italiana le fermentazioni sono state perse".

Quale piatto scegliere, allora, per salutare l’anno dell’Expo? Non ha dubbi Peppe Giuffrè, chef di 'Officina gastronomica' a Trapani: "Io andrei a 360 gradi".

E chiarisce: "Andrei al mercato la mattina, mi sceglierei tutte le erbe presenti, i cereali, i legumi, e li cucinerei tutti. Poi, li disporrei in una decina di ciotole e da lì comincerei a scegliere qual è l'antipasto, il primo, il secondo".

"E li coniugherei - prosegue - con una cosa straordinaria: in un antico mortaio, una serie di erbe aromatiche, delle spezie non molto incisive e dell'olio d'oliva. Credo che, allora, veramente ci staremmo mettendo in sintonia con quello che è il benessere per il nostro corpo". La strada è tracciata, quindi, e porta ben oltre il 2016.

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