"Noi ci siamo, la porta della Squadra mobile di Palermo sarà sempre aperta per tutte le necessità dei cittadini, dalle più piccole alle più grandi". Sono le prime parole del nuovo dirigente della Squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti, 49 anni, originario di Crotone, che da oggi prende il posto di Maurizio Calvino. Proveniente dalla Mobile di Catanzaro, che ha diretto, Ruperti si è occupato nella sua carriera di camorra, di 'ndrangheta e ora di mafia. Parlando della Mobile di Palermo, fiore all'occhiello delle Questure. "Palermo rappresenta per tutti noi la storia della Polizia giudiziaria, basta citare uno per tutti Borsi Giuliano - spiega Ruperti - Rappresenta tutto quello che ho vissuto in Polizia e prima ancora da studente universitario. Per me è un onore essere qui".
Poi, Ruperti, che è in Polizia dal 1994, ribadisce che non gli piace "fare proclami" ma che "parla con i fatti". E ha ricordato l'elenco di alcuni dei mafiosi più pericolosi arrestati nella sua carriera, da Raffaele Diana ad Armando e Francesco Letizia. Ieri ha incontrato il Procuratore Francesco Lo Voi e gli aggiunti: "L'ambiente è favorevole per lavorare - spiega - faremo un buon lavoro".
"Non è stato facile averlo qui - dice il questore di Palermo Guido Longo, presente alla conferenza stampa - Conosco il suo valore, è un grosso pregio averlo qui, dove certamente farà bene, come ha sempre fatto in passato. Ringrazio il Capo della Polizia di avere un capo della Mobile con questo background di assoluto rilievo". In passato Longo e Ruperti hanno anche lavorato insieme e a Caserta.
