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Sì, viaggiare. Quando la moda si ispira alle globetrotter

03 maggio 2016 | 13.55
LETTURA: 4 minuti

Il viaggio rivisitato sulle passerelle della spring-summer 2016. Da sinistra Chanel (Afp), Dolce&Gabbana (Fotogramma) e Gucci
Il viaggio rivisitato sulle passerelle della spring-summer 2016. Da sinistra Chanel (Afp), Dolce&Gabbana (Fotogramma) e Gucci

"Che i nostri viaggi d'esplorazione non abbiano mai fine" scriveva il poeta tedesco Paul Wühr, ignorando che qualche decennio più tardi le globetrotter di tutto il mondo lo avrebbero preso alla lettera. E non è un segreto poi che anche la moda negli anni sia stata sedotta dal tema del viaggio, andando in esplorazione di paradisi tropicali, terre selvagge e giungle urbane, celebrati e rivisitati all'infinito su abiti, cappotti e travel bag. Anche per la primavera-estate 2016 gli stilisti hanno reinterpretato il loro immaginario estetico mandando in passerella un vero e proprio cabinet de curiosité ispirato all'arte di viaggiare.

Basta dare un'occhiata al tripudio di valige, volant, trench a stampa tropicale, mappe geografiche e flamenco dress visti in pedana per farsi un'idea. Da Gucci a Chanel, passando per Dolce e Gabbana e Antonio Marras, i creativi non hanno perso occasione per celebrare il viaggio alla scoperta di terre lontane. A fare la parte del leone Karl Lagerfeld, il creativo al timone di Chanel, che lo scorso anno ha allestito un vero e proprio terminal couture al Grand Palais di Parigi facendo 'prendere il volo' a schiere di modelle fasciate in abiti dai colori del cielo e pattern geometrici nella palette del blu, bianco, rosso e azzurro.

E se il viaggio nel lusso della griffe della doppia C si concretizza con spille a forma di aeroplano e trolley matelassé abbinati alle tracolline, da Gucci il viaggio si traduce sotto il segno dell'allegoria. Dai territori metaforici del 'lago dell'indifferenza' e del 'fiume delle inclinazioni' per i suoi capi Alessandro Michele fa riferimento alla Carte de Tendre pubblicata nel 1654 da Madeleine de Scudery, una carta delle tenerezza. Dal trench a stampa tropical alle mappe stilizzate su gonne e abiti, ogni uscita della collezione diventa una sorta di 'topografia mobile dei desideri'.

Da Proenza Schouler, invece Lazaro Hernandez e Jack McCollough, fanno risuonare note di flamenco su abiti, top e pantaloni alla caviglia: qui ogni capo parla spagnolo, a partire dalla palette cromatica, che è declinata nei toni del nero, bianco e amaranto. La patria di Picasso rivive anche da Salvatore Ferragamo dove ruches, balze e abiti flamenco la fanno da padrone in un'esplosione di colori e linee da matador.

E se Etro sembra ambientare la sua collezione nelle atmosfere fiabesche da 'Le mille e una notte' nei toni polverosi dei rosa, mauve e taupe dipingendo la silhouette di una moderna Sherazad, da Dolce&Gabbana l'invito al viaggio passa per Capri, Sanremo e Portofino, senza dimenticare i monumenti storici di Venezia, Roma e Firenze.

Anche la sfilata di Antonio Marras per l'autunno-inverno 2016/17, infine, è un vero e proprio omaggio dedicato a chi ha molto amato e molto viaggiato. Come Adele H, la figlia di Victor Hugo celebrata nella pellicola di Truffault e diventata pazza per amore, seguendo l'uomo che ama in giro per il mondo. Ed è a questo percorso che Marras si ispira per la sua collezione, fatta di bordi merlettati, abiti dal taglio militare e pannelli plissé.

Le globettrotter incallite poi non possono perdere l'appuntamento di stasera, quando Chanel sbarcherà a Cuba, mandando in scena a El Paseo del Prado de L'Avana la sua Cruise Collection. Ad accompagnare l'attesissimo défilé, intanto, la Factoria Habana accoglie oltre 200 fotografie di Karl Lagerfeld nella mostra 'Obra en Proceso - Work in Progress', dove rimarranno in esposizione fino al 12 maggio.

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