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Sibilia: "Chiusure solo con condizioni di ristoro economico"

28 ottobre 2020 | 15.01
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Il sottosegretario all'Interno: "Non mettiamo in difficoltà la gente che deve campare". E sulle proteste di piazza dice: "Infiltrati nelle manifestazioni ma meno del 10%"

(Fotogramma)
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"I numeri salgono in maniera vertiginosa e abbiamo il problema delle terapie intensive. Sono disposto a chiudere ma solo se ci sono le condizioni di ristoro economico, diversamente non mettiamo in difficoltà la gente che deve campare". Lo ha detto Carlo Sibilia, sottosegretario al Ministero dell'Interno, ospite alla trasmissione di Radio Rai 1 'Un giorno da pecora', commentando le rivolte di questi giorni in tutta Italia.

"Bisogna capire se ci sono le condizioni per iniziare a parlare di lockdown localizzato con i presidenti di Regione - aggiunge - Forse la soluzione migliore sarebbe localizzare il problema".

Tornando poi sulle proteste di piazza Sibilia chiarisce che "manifestare è un diritto sacrosanto, poi ci sono stati criminali che hanno rotto i tavolini dei ristoranti in una manifestazione a sostegno dei ristoratori... Queste frange sono sotto il 10% secondo me, va fatto un distinguo netto e chiaro con quegli imprenditori che manifestano pacificamente per i disagi che stanno vivendo, li capisco". A parlare, ospite di 'Un Giorno da Pecora', su Rai Radio1, è Carlo Sibilia, sottosegretario al ministero degli Interni ed esponente del Movimento 5 Stelle.

Mentre "c'è chi soffia sul fuoco in queste manifestazioni, non voglio connotarlo politicamente. Sono extraparlamentari, certo - afferma il sottosegretario - anche se c'è qualcuno che con qualche dichiarazione di troppo tende a buttarla sempre in politica come se questo problema della pandemia sanitaria lo avessimo solo noi in Italia".

"Non c'è alcun legame tra le persone per bene che manifestano e questi pazzi. Anche io vengo da una famiglia di commercianti - continua - sono cresciuto nel negozio di elettrodomestici dei miei e so i sacrifici che si fanno, capiamo le difficoltà. La manifestazione di ieri non era autorizzata, perché non avevano fatto richiesta. Se ci fossero gli ultras? Chi spacca una vetrina o organizza una guerriglia urbana non è nemmeno annoverabile nella categoria tifosi, siamo oltre e faremmo un torto ai tifosi per bene e allo sport".

Oggi è in corso un comitato di sicurezza nazionale che prenderà decisioni rilevanti - annuncia Sibilia - si potrà pensare a vietare questo tipo di manifestazioni. Intanto, dall'11 novembre arriveranno con bonifico i ristori a ristoratori, baristi, baristi, pasticcerie, commercianti, piscine, palestre che avranno finalmente un respiro. Mi auguro sia questa la risposta alle piazze".

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