"Il mio primo problema che ho dovuto affrontare da assessore è stato quello di portare avanti il disegno di legge delle ex province, voglio ricordare che sono ben 12 i ddl arrivati all'Ars e io ho cercato di prendere il meglio. Ma di dubbi ne avevo e ne ho tuttora tanto". Così l'assessore alla Funzione pubblica della Sicilia, Ettore Leotta, ha esordito nel suo intervento in aula durante l'esame del ddl sui liberi consorzi e le città metropolitane. "Il disegno di legge sui liberi consorzi che oggi è all'esame dell'aula nasce da un vero e proprio stato di necessità determinato dalla legge Delrio - dice l'assessore regionale Leotta - che ha imposto a tutte le regioni di riconsiderare il modello di governo e le funzioni degli enti di area vasta".
"E' stato usato molte volte il termine di prossimità, di decentramento, di principio di sussidiarietà, a volte a proposito e altre volte no - prosegue ancora Leotta - Si è molto insistito su problematiche degli istituti di secondo grado. Mi ricordo che ho prestato servizi per undici anni nell'amministrazione pubblica istruzione. Prima del '90 gli edifici di secondo grado erano gestiti dallo Stato, comuni e province. Solo dal '90 ci fu l'unificazione delle competenze. Con questo ddl si cerca di aggiustare le competenze con un unico soggetto". Il suo intervento è stato preceduto da un piccolo botta e risposta con un deputato, quando l'assessore ha ammesso: "Avrei voluto prepararmi meglio ma non ne ho avuto il tempo". Al deputato che lo ha criticato Leotta ha replicato gelido: "Non sono stato a giocare, egregio onorevole".
