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Sicilia, Cantarella (Lega): ''Da Miccichè esternazioni inaccettabili ma Meloni non può imporre Musumeci''

09 maggio 2022 | 12.10
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Sicilia, Cantarella (Lega): ''Da Miccichè esternazioni inaccettabili ma Meloni non può imporre Musumeci''

"Non commento le esternazioni inaccettabili e senza senso di Micciché sul presidente Nello Musumeci e sugli altri leader politici anche perché comunque le ha ‘rinnegate-ritrattate’ riparando in parte. In ogni caso, alcune di esse, inutile nasconderlo, sono affermazioni che testimoniano un certo disagio relazionale all'interno del centrodestra, una mancanza di dialogo efficace che siamo fiduciosi sarà presto superata e la coalizione ritroverà intesa e unione sui programmi da proporre agli elettori per rilanciare la Sicilia e l'Italia". Lo afferma all’AdnKronos Fabio Cantarella, coordinatore provinciale a Catania e componente della segreteria nazionale della Lega. "Anche perché i fatti - evidenzia - dicono chiaramente che siamo l'unico schieramento che per valori, passione, coerenza e competenza ha la capacità di avviare il cambio di passo che il popolo si aspetta, affrontando e risolvendo temi che stanno a cuore ai siciliani e agli italiani".

"Riforme come quella dei rifiuti, del fisco, del mondo del lavoro, della magistratura, delle istituzioni e tante altre - evidenzia Cantarella - che le sinistre hanno sempre osteggiato per via dei loro pregiudizi ideologici". "E' un fatto culturale. Oggi - dice ancora Cantarella - sento il segretario regionale del Pd pontificare e fare la morale agli altri, come se lui non fosse mai stato uno degli oltre cinquanta assessori del governo Crocetta, il governo regionale più vergognoso della storia dell'Isola".

Secondo Cantarella "il centrodestra dovrebbe ritrovarsi unito anche per scongiurare il ritorno di governi come quelli, non solo Crocetta ma di tutti coloro che lo hanno sostenuto per fare i loro porci comodi, fregandosene della Sicilia".

Oggi le sinistre al governo nazionale non fanno più danno - osserva ancora all’AdnKronos - perché Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno avuto l'intuizione di arginarle entrando a far parte del governo mentre qualcun altro, all'interno del centrodestra, ha preferito non assumersi responsabilità rimanendo all'opposizione". "Ma la gente - prosegue Cantarella - vuole un centrodestra che abbia il coraggio di governare, come stiamo facendo noi con tutti i limiti dettati dalle varie emergenze e dal fatto che comunque in parlamento non abbiamo i numeri per fare tutto quello che vorremmo fare".

"Però - continua - se fosse stato per la Meloni, che non ha voluto assumersi responsabilità di governo pensando solo ai consensi, in questi giorni, per esempio, gli italiani si sarebbero ritrovati con le sinistre che da sole al governo avrebbero imposto tasse sulla casa e i risparmi".

"Se non ci fosse il centrodestra al governo - dichiara infine Cantarella - ci saremmo ritrovati l'approvazione del Ddl Zan e tanto altro che il Popolo non vuole. La forza di un vero leader che ama il proprio popolo sta anche nella disponibilità a perdere popolarità pur di attenuare i danni che un governo tutto di sinistra e incapaci avrebbe causato alla nazione". "Miccichè - conclude - quindi non ha ragionato a fondo quando ha definito debole Salvini che invece si sta dimostrando forte come Ercole. La riconferma di Musumeci? Non la può imporre la Meloni, deve essere condivisa da tutta la coalizione. Le imposizioni spaccano la coalizione". (di Francesco Bianco)

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