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Sicilia: Crocetta, su autostrada Governo smetta di fare scaricabarile

13 aprile 2015 | 10.44
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"Lo scaricabarile del Governo non può più funzionare. Ora basta. L'Anas è un ente statale e forse qualcuno, prima di accusare, avrebbe dovuto fare il mea culpa. Dall'esperto della Presidenza del Consiglio dei ministri mi sarei aspettato una telefonata o la richiesta di un incontro e non certo dichiarazioni scomposte e irrazionali. L'esperto di Renzi deve chiedere scusa". Il cedimento del pilone dell'autostrada Palermo-Catania fa scoppiare la guerra tra il Governo regionale e il Governo nazionale. L'atto di accusa a Renzi arriva direttamente da Rosario Crocetta, Presidente della Regione siciliana, che non ha digerito le parole di Erasmo D'Angeli, esperto del premier per 'Italiasicura', che ieri ha duramente attaccato la Regione: "Quel versante franato poteva essere messo in sicurezza e Anas e Regione dovevano intervenire dieci anni fa e nessuno lo ha fatto", ha detto D'Angelis commentando il cedimento del pilone e la conseguente chiusura dell'autostrada. Parole di fuoco per il Governatore siciliano, che oggi contrattacca: "Trovo assurdo che chi ha compiti burocratici si permetta di esprimere valutazioni che competono alla politica - dice all'Adnkronos - Mentre dovrebbero attenersi a valutazioni tecniche, che finora non sono state fornite".

"D'Angelis non solo deve chiedere scusa ma soprattutto deve cominciare ad agire, non è possibile dare sempre la colpa agli altri - dice ancora Crocetta - Abbiamo tutti ereditato una situazione del dissesto incredibile su tutto il territorio. Chi deve governare, governa e non fa proclami ma programma, finanzia, nella misura necessaria". Crocetta dice ancora: "Il Governo trovi le risorse necessarie, i miliardi di euro necessari per interventi immediati e subito, perché alla prossima frana non mi voglio sentire dire che anche questa volta è colpa del governo regionale da me presieduto".

'Se qualcuno vuole gestire la spesa direttamente da Roma lo faccia'

"Se qualcuno poi vuole gestire la spesa direttamente da Roma, faccia con tranquillità - prosegue Crocetta - D'altra arte abbiamo già visto come i grand commis di Stato hanno gestito in questi anni gli affari delle grandi opere statali. Non credo che noi abbiamo bisogno della politica dello scaricabarile, ma della politica della condivisione. Ci siamo stancati dell'immobilismo istituzionale che emerge, dove ciascuno è proteso a dire 'Noi non c'entriamo', come se il governo nazionale fosse nato ieri e quello regionale siciliano non è nato in contemporaneità. Siamo stanchi di questa Roma 'vergine' mentre Palermo è brutta e cattiva, non può più funzionare cosi. Ci siamo impegnati a Palermo, più che a Roma, a fare la svolta necessaria. Ma abbiamo bisogno di soldi. Si sta lavorando alacremente e i soldi arrivati da Roma negli ultimi mesi sono una percentuale irrilevante rispetto ai problemi che ha ereditato la Sicilia, dalle coste alle montagne, e che hanno visto totalmente assente interventi sul territorio".

Crocetta critica il Governo anche sulla Liguria: "Dopo quanto nel territorio ligure non ci sono stati ministri che hanno accusato il governo regionale delle continue inondazioni, e ci sarebbero stati tutti gli estremi...". Poi il Presidente della Regione siciliana annuncia: "Il Governo regionale presenterà al Governo nazionale un piano organico di interventi necessari contro il dissesto idrogeologico, piani che sono stati presentati negli anni più volte e che non hanno mai trovato copertura finanziaria".

'D'Angelis invece di straparlare si renda conto dei danni creati nell'isola'

Il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta torna poi ad attaccare il coordinatore di 'Italiasicura' Erasmo D'Angelis: "Così qualche esperto del premier invece di straparlare dovrà rendersi conto che di fronte ai danni che sono stati creati negli anni in Sicilia, scoprirà l'enorme voragine di risorse che sono necessarie per consolidare il territorio, dalle coste alle montagne, dalla necessità di rimboschimento agli interventi di consolidamento alle opere vere e proprie". E ribadisce che l'Anas "è un ente statale e non regionale". E che "c'è una situazione di dissesto incredibile sul territorio". Oggi pomeriggio, intanto, Crocetta incontrerà il presidente Anas Pietro Ciucci.

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