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LA SICILIA DEL VINO

Sicilia en Primeur 2023: le aziende vitivinicole confermano il valore dell’enoturismo

15 maggio 2023 | 11.36
LETTURA: 8 minuti

Patrimonio, autenticità, possibilità, sostenibilità ambientale e sociale, gli asset fondamentali per una narrazione del vino che si fa “experience”. La Sicilia è la meta enogastronomica più ambita dagli italiani.

Sicilia en Primeur 2023: le aziende vitivinicole confermano il valore dell’enoturismo

La XIX edizione di Sicilia en Primeur 2023 guarda al vino come complesso fattore culturale, ambasciatore del turismo siciliano nelle sue molteplici declinazioni. Guarda soprattutto al ruolo dei soci di Assovini Sicilia custodi di cultura e territorio. Essere autentici, essere sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, avere qualità: sono le priorità e i punti cardini individuati nel convegno di chiusura dei cinque giorni di Sicilia en Primeur 2023, tenutasi a Taormina dal 09 al 13 maggio (oltre cento giornalisti nazionali e internazionali accreditati, nove enotour, ottocento vini in degustazione, sessanta aziende vitivinicole, cinque masterclass) e conclusasi a Radicepura, parco botanico alle pendici dell’Etna. Non scelte o opportunità ma obblighi da tradurre in una narrazione che si fa “experience”. “La Sicilia ha tutte le carte in regola per diventare una wine destination di eccellenza - commenta Laurent Bernard de la Gatinais, Presidente di Assovini Sicilia -. E oggi, i soci di Assovini hanno il duplice merito di viaggiare nel mondo per far conoscere il brand Sicilia e promuovere il territorio e la cultura attraverso l’esperienza dell’ospitalità siciliana nelle loro aziende. Dietro ogni vino c’è sempre una grande storia da scoprire e raccontare”.

Sicilia, tourism wine destination di successo

In Sicilia il turismo enogastronomico è in costante crescita e rappresenta per il nostro Paese un importante driver di sviluppo. La Sicilia è la prima meta dal punto di vista enogastronomico indicata dal 46% degli italiani, la prima meta che i turisti italiani vorrebbero visitare nel corso dei futuri viaggi (il 35%), la quinta (indicata dal 19%) cui si sono recati per vivere esperienze a tema. Sono i dati che emergono dai risultati della nuova edizione del “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” che Roberta Garibaldi Professore di Tourism Management presso l’Università degli Studi di Bergamo, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico ha presentato al convegno Sicilia: Top Wine, Film, Tourism Destination che chiude la vetrina internazionale del vino siciliano. I turisti enogastronomici sono per il 51% uomini per il 49% donne. In generale il turista enogastronomico conta il 71%. Parliamo di un turista “innovativo” (60%), che vuole vivere esperienze autentiche (41%), locali (35%) e diversificate. Anche i giovani si stanno interessando all’esperienza enogastronomica che diviene un gancio per avvicinare un segmento importante della società al mondo vino, sempre più conquistati dall’abbinamento vino cibo o da eventi musicali all’interno delle cantine. Secondo il sondaggio che ha coinvolto 69 su 100 cantine di Assovini Sicilia, il 90% delle aziende ha una struttura adibita all’enoturismo per la degustazione in cantina. Il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti dalle cantine Assovini sono sempre più curati e diversificati, trasformandosi in wine experience: oltre il 51% offre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono sempre più con il paesaggio e la cultura dei luoghi.

E proprio in virtù di tali necessità il lavoro di diversificazione delle cantine deve crescere ancora di più; la percezione rimane infatti quella di un’offerta ancora troppo simile. Una diversificazione a cui punta la Sicilia, wine destination per eccellenza e mercato di alta gamma. Si conferma trend turistico dell’anno anche il “set-jetting”, turisti che viaggiano per scoprire i luoghi che hanno visto sul grande o piccolo schermo grazie al caso San Domenico Palace, a Four Seasons Hotel, che dopo il successo di The White Lotus ha introdotto la tendenza del “set-jetting”. Lorenzo Maraviglia, General Manager del San Domenico Palace, parla di lusso incentrato sull’esperienza e l’emozione. “Il San Domenico Palace, parte del gruppo Four Seasons dal 2021, è un hotel leggendario con una storia e un’atmosfera unica in un territorio ricco come la Sicilia, contesto perfetto per regalare delle esperienze uniche ai propri clienti”. Il wine tourism si conferma dunque un segmento di lusso. Lo ha sottolineato Benedetto Puglisi Co-founder e Direttore Scientifico Master THEM in Tourism Hospitality & Event Management di Be Academy Sicilia che conferma l’aumento negli ultimi anni delle aperture di strutture alberghiere 5 stelle. Sono 17 invece i ristoranti stellati di proprietà di cantine di vino. Cresce il segmento luxury e sviluppo di nuove formule ricettive come i wine resort, 15-20 camere lusso con un’offerta “experience”. “Le wine destination- sostiene Puglisi - non rappresentano solo un prodotto turistico ma un modello di sviluppo territoriale sostenibile. L’interesse per questo settore è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. La Sicilia in questo contesto ha fatto emergere eccellenze e grandi potenzialità di sviluppo. Le caratteristiche territoriali dell’isola, la varietà di vigneti e cantine ed il suo importante patrimonio turistico, culturale e ambientale sono il mix di elementi alla base di una tourism wine destination di successo”.

Il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia

Un successo territoriale che vede lo sforzo di produttori attenti e lungimiranti che nel 2012 hanno promosso la nascita del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia. Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia “Ripercorrere la storia del Consorzio DOC Sicilia è sempre interessante. Sono state tante le scommesse vinte, prima tra tutte la diffusione di una maggior consapevolezza nei consumatori del valore di un vino DOC Sicilia. Molti risultati sono da attribuire al fatto di aver puntato sul Grillo e il Nero D’Avola, che stanno diventando sempre più ambasciatori riconosciuti della nostra isola. Se rapportiamo la produzione di Grillo del 2017 - ovvero 3.401.676 bottiglie a quella del 2022 – ovvero 20.058.504 - notiamo un sorprendente +489%. E per quanto riguarda il Nero D’Avola, siamo passati da 8.021.071 bottiglie nel 2017 a 43.244.622 bottiglie, con un +439%. Quasi 8.000 viticoltori e 530 imbottigliatori producono nel rispetto della Denominazione di Origine Controllata. Nel 2022 sono state 86.547.652 le bottiglie confezionate raffrontando l’andamento del 1°trimestre 2022 con l’andamento del 1°trimestre 2023 possiamo rivelarci ottimisti: se lo scorso anno tra gennaio e marzo sono state prodotte 22.579.053 bottiglie, quest’anno sono 24.317.954, rilevando un +8%. La ricchezza dell’isola è data da un clima invidiabile ma anche da un territorio che presenta più di 70 varietà autoctone e 42mila ettari di viticoltura sostenibile. Tra i nostri impegni prioritari c’è quello di dedicarci alla conservazione della biodiversità generata dai 3.000 anni di viticoltura nell’isola”. Sicilia en Primeur è l’occasione per presentare l’ultima vendemmia (2022) che come racconta Mattia Filippi Uva Sapiens è stata una delle più eterogenee degli ultimi anni. “La Sicilia, vero e proprio continente viticolo, grazie alle influenze del Mediterraneo e alla ricchezza varietale presente sull’isola, possiede ancora una buona capacità di resilienza in grado di arginare gli effetti del climate change. I territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche, hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà. Il bilancio dell’annata siciliana 2022 è di circa 4,3milioni di ettolitri (dati Assoenologi), una produzione in media con gli ultimi 5 anni ma con un-8,9% rispetto alla media degli ultimi 10 anni. Il 2022 ha registrato in Europa la seconda estate più calda degli ultimi 100 anni, e uno degli anni più secchi di sempre. Nonostante i dati climatici europei molto preoccupanti, in Sicilia l’effetto tampone “Mar Mediterraneo” ha avuto ancora una volta un ruolo fondamentale. La DOCG Cerasuolo di Vittoria e le DOC Contea di Sclafani, Contessa Entellina, Etna, Eloro, Menfi, Noto, Vittoria e le future Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) rappresentano già una grande opportunità per interpretare al meglio le annate, il territorio e il climate change. Saranno queste due ricchezze, le molteplici varietà autoctone e i diversi territori, che contribuiranno in modo consistente al crescente successo del vino siciliano e dell’enoturismo”.

Fondazione SOStain Sicilia, obiettivi futuri

La Fondazione SOStain Sicilia, nata nel 2020 grazie alla volontà di Assovini Sicilia e del Consorzio di tutela Vini DOC Sicilia, promuove la condivisione di best practices finalizzate al rispetto dell’ecosistema, dando forma al concetto di sostenibilità così da conferirgli sempre maggior concretezza e applicabilità nel settore vitivinicolo siciliano. Sono 39 le aziende associate, 22 aziende certificate, 32.967 ettari di superficie vitata associata, 5131 ettari di superficie vitata certificata, 20.147.000 bottiglie certificate. “I progetti di ricerca della Fondazione SOStain Sicilia – racconta Alberto Tasca Presidente Fondazione SOStain Sicilia – guardano alla riduzione dell’impronta di carbonio, alla promozione del riciclo e dell’economia circolare, a nuove opportunità di crescita formativa nel settore agricolo, ad uno sviluppo sostenibile anche per le piccolissime aziende vitivinicole”.

O-I-«Bottiglia made in Sicily, vetro riciclato». Obiettivo: riduzione impronta carbonica Un progetto di ricerca per la produzione di una bottiglia leggera, prodotta interamente in Sicilia, con un elevato contenuto di vetro riciclato (95%) proveniente unicamente da raccolta differenziata effettuata in Sicilia.

ETICO: una seconda vita per i tappi delle aziende SOStain, in collaborazione con Amorim Cork Italia. Obiettivo: promuovere il riciclo e l’economia circolare. Un progetto finalizzato alla raccolta di tappi in sughero usati dalle aziende SOStain, che rinasceranno a nuova vita e diventeranno oggetti di design. Parte della somma proveniente dalla vendita dei tappi sarà infatti devoluta a una onlus del territorio siciliano.

EduSOStain, in collaborazione con la Fondazione Allianz UMANA MENTE. Obiettivo: offrire opportunità di crescita formativa e professionale nel settore agricolo per soggetti vulnerabili e garantire uno sviluppo socio-economico sostenibile. In partnership con le cantine e con due organizzazioni non profit di Palermo, un gruppo di persone con disagio psichico e alcuni minori a rischio di emarginazione sociale saranno coinvolti in attività formative, finalizzate all’acquisizione di conoscenze e tecniche riguardanti l’agricoltura sostenibile

Convenzione con il Consorzio Doc Etna. Obiettivo: Offrire opportunità di crescita e sviluppo sostenibile anche alle piccolissime aziende vitivinicole È stato siglato un accordo con il Consorzio Etna Doc per agevolare l'adesione a SOStain delle micro cantine che ricadono all'interno della denominazione, attraverso una riduzione dei costi per l’assistenza tecnica necessaria alla certificazione, al fine di diffondere sempre più le buone pratiche di sostenibilità inserite nel disciplinare SOStain.
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