"Ho chiarito ai magistrati i fatti, spiegando quanto successo a Sicilia e-Servizi". Lo ha detto all'Adnkronos l'ex pm Antonio Ingroia, lasciando i locali della caserma del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo dove è stato interrogato per circa un'ora dal Procuratore aggiunto Dino Petralia e dal pm Maria Teresa Maligno, nell'ambito dell'inchiesta su Sicilia e-Servizi, che lo vede indagato per abuso d'ufficio insieme con il Presidente della Regione Rosario Crocetta. Il Governatore era stato ascoltato ieri per quasi due ore. Oggi è toccato all'ex magistrato Ingroia, che ha presentato, accompagnato dal suo legale, Mario Serio, una memoria.
"Ho spiegato ai pm le ragioni per le quali era obbligatorio fare quelle assunzioni nella società da me gestita - dice ancora Ingroia - Quando sono arrivato avevo trovate una situazione assurda. I miei predecessori non avevano fatto le attività che erano obbligati a fare. Quindi in un mese fui costretto a fare quelle assunzioni". Durante l'interrogatorio Ingroia ha anche sollecitato la Procura sulla denuncia presentata dallo stesso sui suoi predecessori "che sono stati inadempienti".
Con Crocetta e Ingroia, quest'ultimo è amministratore unico di Sicilia e-Servizi, sono indagati anche gli ex assessori Antonino Bartolotta, Ester Bonafede, Dario Cartabellotta, Nelli Scilabra, Michela Stancheris, Patrizia Valenti, e l'ex ragioniere generale Mariano Pisciotta.
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