Il gip di Roma Alessandro Arturi ha confermato la detenzione in carcere per il trentenne sieropositivo accusato di lesioni gravissime per aver contagiato sei donne con le quali ha avuto rapporti sessuali non protetti. L'uomo è in carcere dal 24 novembre scorso, e il suo difensore aveva chiesto al giudice di scarcerarlo o di infliggergli comunque la detenzione a domicilio, richiesta che è stata respinta. Il difensore ha deciso perciò di presentare ricorso anche al Tribunale del Riesame.
Tra le sei persone che risultano fino a oggi infettate c'è anche una donna che all'epoca dei fatti aveva 14 anni. Per i fatti che gli vengono contestati il trentenne rischia una pesante condanna. Potrebbe essere processato con rito immediato.
A quanto ricostruito, l'uomo, per 8 anni, a cominciare dal 2006, quando aveva 21 anni, pur consapevole di essere sieropositivo, avrebbe avuto rapporti sessuali con numerose donne intessendo lunghe relazioni dopo averle conosciute via chat. A far scattare l'indagine è stata la denuncia di una delle sue partner. Ascoltato dal pm, il trentenne, dopo aver inizialmente negato di essere Hiv positivo, avrebbe poi ammesso i fatti.