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Palermo: sigilli ad autodemolizione abusiva, scoperte 6 tonnellate di rifiuti speciali

06 settembre 2014 | 19.42
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Intervento del Nucleo operativo di protezione ambientale della Polizia municipale a Mezzomonreale. Denunciato il titolare dell'attività

Palermo: sigilli ad autodemolizione abusiva, scoperte 6 tonnellate di rifiuti speciali

Il Nopa, Nucleo operativo di protezione ambientale, della Polizia municipale, ha individuato e sequestrato a Mezzomonreale, a Palermo, uno 'sfascio' abusivo dove giacevano in stoccaggio 6 tonnellate di rifiuti speciali e 20 lastre di eternit.

Il titolare dell'attività, F.G. di 67 anni, oltre per le violazioni della normativa ambientale è stato denunciato per costruzione abusiva di un immobile di circa 70 metri quadrati, realizzato senza concessione edilizia e per furto di energia elettrica. I proprietari di due immobili confinanti l'attività, F.S. di 40 anni e F.A. di 54 anni, sono stati anch'essi denunciati per furto di energia elettrica.

L'ispezione degli agenti all'interno dell'attività di autodemolizione, svolta in un capannone di circa 200 metri quadrati, ha riscontrato una gestione dei rifiuti senza il rispetto della normativa sulla disciplina dello stoccaggio, con la presenza di rifiuti speciali, pericolosi per la salute pubblica, depositati sulla pavimentazione impregnata da sostanze oleose.

Dappertutto ogni sorta di rifiuti, composti dallo smontaggio di blocchi motore contaminati da oli minerali, carter di organi di trasmissione, dischi dell'impianto frenante, cerchi in alluminio di motoveicoli, accumulatori esausti, radiatori dismessi, pneumatici e tubi idraulici.

Inoltre, 60 litri di oli esausti conservati in 3 bidoni e parti meccaniche provenienti dalla dismissione dei veicoli, accatastate dentro 10 fusti metallici. E' stata altresì riscontrata, la presenza di rifiuti elettronici di tipo Raee, quali motori elettrici smontati da elettrodomestici, tubi in rame e parti meccaniche di frigoriferi, con probabile presenza interna di gas freon, utilizzato per la refrigerazione.

Gli scarichi dell'attività, densi di sostanze oleose, venivano incanalati, attraverso una condotta dall'interno di un tombino, su un terreno recintato, vicino l'ingresso del locale. Il flusso è stato interrotto, per evitare il perpetrarsi dei danni ambientali. Il titolare non è stato in grado di esibire alcuna autorizzazione per la gestione e lo stoccaggio dei rifiuti speciali, l'intera attività è risultata abusiva.

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