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"Silvia Romano il giorno di Natale era viva"

12 luglio 2019 | 18.39
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A confermarlo sono stati due kenyoti arrestati il 26 dicembre e ritenuti esecutori materiali del sequestro della cooperante italiana il 20 novembre scorso

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di Daniele Dell'Aglio

Almeno fino allo scorso Natale Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya il 20 novembre scorso, era viva. Subito dopo però è stata ceduta a un altro gruppo di sequestratori e da quel momento non si sa più nulla di lei. E’ quanto emerso dall’incontro di oggi a Roma tra le autorità giudiziarie italiane e kenyote. A confermare che Romano era viva certamente fino a Natale sono stati due kenyoti arrestati il 26 dicembre e ritenuti esecutori materiali del sequestro.

Al vertice nella Capitale erano presenti il procuratore generale del Kenya, Noordin Mohamed Haji e il pm titolare dell’indagine aperta a Roma, Sergio Colaiocco: durante l’incontro gli inquirenti e gli investigatori hanno fatto il punto sulla vicenda. La ragazza è stata sequestrata nella contea di Kilifi da parte di un gruppo armato di 8 persone all’interno del centro commerciale di Chacama. Gli autori del sequestro sarebbero stati criminali locali che seguivano la cooperante da alcuni giorni. Del gruppo di 8 sequestratori, 5 sono ancora ricercati mentre i due già arrestati saranno processati il 29 e 30 luglio. C’è poi un terzo sequestratore arrestato, un somalo di 35 anni, trovato in possesso di una delle armi usate nel sequestro, il quale ha ammesso le sue responsabilità.

Fare luce sulle sorti di Silvia. Con questo obiettivo nelle prossime settimane i carabinieri del Ros torneranno in Kenya per collaborare con i colleghi di Nairobi. Nell’ambito della collaborazione investigativa tra Kenya e Italia, durante il vertice di oggi a Roma, le autorità giudiziarie italiane si sono impegnate a fornire supporto investigativo, attraverso la Guardia di Finanza, alle autorità keniote in merito a un presunto caso di corruzione legato alla costruzione di tre dighe il cui appalto è stato vinto da una ditta romagnola.

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