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Comunicato stampa

Silvia Ussai: “Come si sentono i giovani in epoca post-Covid?”

24 novembre 2022 | 17.32
LETTURA: 3 minuti

Silvia Ussai: “Come si sentono i giovani in epoca post-Covid?”

La riflessione della Dr.ssa Silvia Ussai sul futuro della salute mentale nella popolazione giovanile a seguito della pandemia

Milano, 24 Novembre 2022. “Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da un lieve ma regolare aumento nell’incidenza di disturbi mentali nei giovani, incluso l’abuso di sostanze”, dichiara preoccupata Silvia Ussai.

I disturbi mentali hanno infatti rappresentato la principale causa di disabilità in soggetti di età compresa tra i 10 e i 24 anni in tutti gli Stati Membri dell'Unione Europea nel 2019. Secondo le stime, questi numeri sono destinati ad aumentare ulteriormente, influenzati, tra l'altro, dalla pandemia COVID-19.

Di questo tema si è occupata la dr.ssa Silvia Ussai, medico farmacologo, specializzata in International Healthcare Management, Economics and Policy (MIHMEP) alla SDA Bocconi. L’ultima communication è stata pubblicata dalla prestigiosa rivista International Journal of Environmental Research and Public Health all’interno del progetto intitolato Second Edition of the COVID-19 Pandemic in Europe: Response to Challenges. Accanto al nome della Ussai, tra i coautori del testo c’è anche il Professor Eduardo Missoni del CERGAS Bocconi, noto esperto di cooperazione internazionale. Guest editors dello Special Issue sono i Professori Christian Napoli e Giovanni Orsi.

Silvia Ussai: la salute mentale è una priorità

Come precisato dalla Dr.ssa Ussai, “la ricerca discute sulle opportunità di implementare in Italia servizi di salute mentale integrati e centrati sul genere e sull'età.”

In quest'ottica, il quadro d'azione europeo per la salute mentale 2021-2025 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità si propone di tutelare il benessere mentale come elemento integrante della risposta e del recupero post COVID-19, di combattere lo stigma e la discriminazione associati alle malattie mentali e di promuovere investimenti in servizi di salute mentale accessibili e di qualità. “È dimostrato che la persistenza della pandemia nel tempo può aver avuto un impatto sulla psicopatologia giovanile, influenzando la frequenza, il tipo e la complessità dei problemi di salute mentale negli adolescenti”, spiega Silvia Ussai.

“Sebbene a livello nazionale e regionale siano stati compiuti sforzi volti alla tutela della salute mentale durante la pandemia e in epoca post COVID-19, si tratta di interventi sporadici di finanziamento dovuti ad una congiuntura particolare. Così come è stato per il sostegno specifico nelle scuole o l’istituzione di un numero verde per il supporto psicologico”, afferma la Dr.ssa Ussai.

Affermazione supportata dai dati contenuti nel Piano d’Azione per la Salute Mentale, che riporta una situazione altamente frammentata nei servizi di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, in termini di rete regionale integrata per i servizi di diagnosi, trattamento e riabilitazione dei disturbi neuropsicologici nei giovani.

“Interventi di ampio respiro e azioni di sistema dovrebbero essere implementate, finanziate e incluse in un rafforzamento strutturale complessivo del sistema sanitario, compresi quelli dedicati ai servizi di supporto alla transizione”, continua la dr.ssa Silvia Ussai. “In questo contesto, il Piano Nazionale di Recupero e Resilienza (PNRR) , può rappresentare un'opportunità per mobilitare fondi specifici per la salute mentale in generale e per i giovani in particolare. Infine, la governance dei servizi di salute mentale dovrebbe essere armonizzata sia a livello nazionale che regionale dell'UE, con l'adozione delle migliori pratiche attuate dagli Stati Membri”, conclude Silvia Ussai. “Ciò include, tra l'altro, un sistema di informazione e dei flussi sanitari per la raccolta di dati, fondamentale per l'analisi delle tendenze epidemiologiche e per il monitoraggio e la valutazione dei servizi, in linea con la Convenzione sui diritti dell'infanzia delle Nazioni Unite.”

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