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Lavoro: Simoncini, mantenere cig in deroga fino a completamento Jobs Act

22 luglio 2014 | 14.44
LETTURA: 3 minuti

L'assessore al Lavoro della Regione Toscana e responsabile dell'area lavoro per la Conferenza delle Regioni, parla con Labitalia, nel giorno in cui Cgil, Cisl e Uil sono scese in piazza proprio sulla cig in deroga. E dice:"Il ministro Poletti sta facendo un lavoro positivo per reperire risorse ulteriori rispetto ai 600 milioni già stanziati nel Bilancio dello Stato: mi auguro che questo impegno incontri l'appoggio di tutto il governo".

Gianfranco Simoncini
Gianfranco Simoncini

"Siamo d'accordo con il Jobs Act che prevede una complessiva riorganizzazione anche degli ammortizzatori sociali, ma in attesa che questo si compia (e i tempi si stanno anche allungando) è assolutamente necessario mantenere in piedi il sistema della cig in deroga. E, se proprio si deve intervenire, si può semmai pensare a un diverso sistema per la mobilità". Gianfranco Simoncini, assessore al Lavoro della Regione Toscana e responsabile dell'area lavoro per la Conferenza delle Regioni, parla così con Labitalia, nel giorno in cui Cgil, Cisl e Uil sono scese in piazza proprio sulla cig in deroga.

Secondo i sindacati, se non viene assicurato l'istituto della cig in deroga anche per tutto il 2014, diverse decine di migliaia di lavoratori (da 60.000 fino a 200.000) perderanno definitivamente il posto. "Posso dire con certezza -aggiunge Simoncini- che in Toscana sono 19.000 i lavoratori che da gennaio 2014 non percepiscono un euro della cassa in deroga. Le Regioni attendono ancora l'attribuzione delle risorse".

Tuttavia, spiega Simoncini, "il ministro Poletti sta facendo un lavoro positivo per reperire risorse ulteriori rispetto ai 600 milioni già stanziati nel Bilancio dello Stato: mi auguro che questo impegno incontri l'appoggio di tutto il governo".

A preoccupare Simoncini, oltre alla mancanza di risorse per pagare tutto il 2014, ci sono anche i criteri di attribuzione della cassa in deroga. "Tuttora c'è una parte di lavoratori di aziende escluse dalla cigd, basti citare quelli degli studi professionali -spiega l'assessore- e poi ci sono i criteri di anzianità in azienda che penalizzano molti lavoratori".

Simoncini considera poi che "siamo di fronte, nei primi mesi dell'anno, a una forte diminuzione delle domande di cigd: in Toscana -cita- sono calate del 34%". "Un calo spiegabile in parte con la ripresa delle attività delle aziende e in parte, purtroppo, con i licenziamenti che nel frattempo sono intervenuti", aggiunge. Insomma, "la cig in deroga, in attesa di un riordino complessivo della materia -conclude Simoncini- va mantenuta".

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