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Expo: sindacati, sì a investimento pubblico-privato per polo conoscenza

09 novembre 2015 | 16.41
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Expo: sindacati, sì a investimento pubblico-privato per polo conoscenza

Sì a un investimento pubblico-privato, per fare dell'area dell'Expo di Milano un 'polo della conoscenza', in cui integrare innovazione, ricerca e imprese per creare nuovo sviluppo e nuova occupazione. E' la posizione dei sindacati lombardi sul progetto del governo per il futuro dell'area dell'Expo, 'Human technopole. Italy 2040', che il premier Matteo Renzi presenterà domani.

"La nostra posizione come Cgil Lombardia già da tempo è che sull'area dell'Expo -spiega a Labitalia Elena Lattuada, segretario generale di Cgil Milano e Lombardia- debba esserci un grande investimento pubblico-privato, per costruirvi un grande polo della conoscenza. Quindi, siamo d'accordo con il trasferimento nell'area delle facoltà scientifiche dell'Università Statale di Milano e dell'Istituto italiano di tecnologia di Genova. Le due cose non sono in contraddizione".

E per Lattuada la discesa in campo del governo è una nota positiva. "Noi vediamo di buon auspicio -sottolinea- che ci sia l'ingresso del governo nazionale nella gestione della partita post-Expo con il Comune di Milano e la Regione. E' necessaria assolutamente una regia pubblica su cosa verrà fatto nell'area. E giudichiamo bene anche l'ingresso di Cassa depositi e prestiti se questo vorrà dire investimenti".

Per la leader della Cgil Lombarda, inoltre, "sono interessanti le sinergie che si potranno creare tra ricerca pubblica e ricerca privata, con gli investimenti annunciati di Assolombarda e imprese". "Sono inoltre necessari nuovi investimenti - sottolinea - per creare sviluppo e nuova occupazione. Nell'area, si dovrà creare valore aggiunto per le aziende, non ci dovrà essere uno spostamento da un'altra area di Milano a quella dell'Expo".

Convinto del progetto anche Danilo Margaritella, segretario generale della Uil Milano e Lombardia. "Già prima dell'inizio dell'Expo -dice a Labitalia- avevamo detto che l'area, dopo la fine dell'Esposizione, avrebbe dovuto ospitare il campus universitario e accanto un polo di ricerca. Se si andrà in questa direzione, saremo contenti e siamo d'accordo su un mix di investimenti pubblici-privati".

"All'interno del centro di ricerca, a nostro parere, ci dovrà essere un'area dedicata al tema del cibo, per essere in continuità -rimarca il leader sindacale- con l'evento appena concluso e con la stessa 'Carta di Milano'. E un'altra parte dovrà essere dedicata -conclude Margaritella- a nostro parere al tema del multimediale, con lo sviluppo delle nuove tecnologie per l'informazione".

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