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Contratti: sindacati, stop trattative su alimentare, parte mobilitazione

12 gennaio 2016 | 10.22
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Il commento di Federalimentare

Contratti: sindacati, stop trattative su alimentare, parte mobilitazione

Si è interrotta questa notte la trattativa per il rinnovo del Ccnl industria alimentare, scaduto il 30 novembre e che interessa circa 400.000 lavoratori. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil giudicano "insoddisfacenti le risposte fornite dalla controparte sul tema del salario e su alcune richieste contenute in piattaforma relative a istituti fondamentali del contratto". Si legge in un comunicato congiunto dei sindacati.

E' stato dunque proclamato lo stato di agitazione del settore, "con l'immediato blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità e di programmare un fitto calendario di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, un pacchetto di 4 ore di sciopero articolato a livello aziendale da effettuarsi entro il 22 gennaio e 8 ore di sciopero nazionale il 29 gennaio".

Fai, Flai e Uila giudicano, in particolare, "inaccettabile la pretesa di Federalimentare di voler concludere un accordo basato esclusivamente sulla penalizzazione complessiva delle retribuzioni a partire dal blocco degli scatti di anzianità e dall'eliminazione dei premi di produzione congelati".

Dopo 14 incontri tecnici, iniziati nel mese di settembre, era stata programmata una seduta plenaria a oltranza di due giorni ma, "durante una di queste sessioni, nella notte dell'11 gennaio, una parte della delegazione trattante di Federalimentare si è resa irreperibile" proseguono i sindacati indicando che tale "comportamento ha ulteriormente esacerbato il clima della plenaria".

Riunione a cui hanno partecipato oltre 150 delegati provenienti da tutta Italia, e che "ha stigmatizzato l'atteggiamento della controparte che non vuole concedere nulla, malgrado il buon andamento del settore, testimoniato dai dati economici più recenti".

Pertanto, la delegazione trattante, unitamente alle rappresentanze nazionali di Fai, Flai e Uila, ha deciso di "interrompere le trattative e di proclamare lo stato di agitazione del settore".

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