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Sindaco Padova esce dall'Anci: "Associazione inutile e costosa"

10 settembre 2015 | 17.33
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Sindaco Padova esce dall'Anci:

Strappo del sindaco leghista di Padova, Massimo Bitonci, che annuncia l'uscita dall'Associazione nazionale dei Comuni italiani. "L’Anci è inutile e costosa - afferma Bitonci - Inutile perché incapace di decidere e, soprattutto, di opporsi ai provvedimenti sbagliati del governo in carica. Costosa perché aderirvi costa oltre 35.000 euro all’anno di iscrizione, più le spese per viaggi, cene, varie ed eventuali".

"Non sono stato eletto sindaco per partecipare a gite di piacere nella capitale o per chinare il capo di fronte ai desiderata dei funzionari di Stato che non fanno gli interessi dei miei concittadini – prosegue il primo cittadino – Per questo, non da solo, ho deciso di uscire dall’Anci, come hanno già fatto altri sindaci e intendono fare quelli di Albignasego, Arquà Petrarca, Brugine, Campo San Martino, Candiana, Carceri, Carmignano di Brenta, Cinto Euganeo, Cittadella, Correzzola, Limena, Maserà, Mestrino, Montagnana, Saletto, San Giorgio in Bosco, Pontelongo, San Pietro in Gu, Terrassa Padovana".

"Proporrò loro di lavorare insieme ed, eventualmente, di pensare ad un’Associazione di Comuni, che sia snella, a costo zero, senza staff - conclude - con una sede itinerante e si ponga, quale scopo unico, quello di difendere, nella piena collaborazione degli aderenti, gli interessi specifici dei residenti da Roma. Cosa che l'Anci non ha mai fatto fino in fondo".

"Sono sconcertato per l’annuncio fatto dal sindaco di Padova Massimo Bitonci e per le sue parole nei confronti dell'Associazione dei Comuni Italiani", ha affermato Piero Fassino, che dell'Anci è presidente, commentando le affermazioni del primo cittadino di Padova. "Annunci – ha aggiunto – che vengono fatti da un sindaco che nei pochi mesi dalla sua elezione non ha mai partecipato ad alcuna riunione ne’ tecnica ne’ politica e ad alcuna attività istituzionale della Associazione, non rappresentando quindi mai la propria opinione e le proprie esigenze di amministratore locale. E forse proprio questo spiega i suoi giudizi sull’Anci, che non corrispondono alla attività che l’Associazione svolge unitariamente e quotidianamente a sostegno e tutela dei Comuni italiani, negoziando con il governo e con ogni ministero sulla base di proposte che spessissimo sono state accolte ottenendo così significativi miglioramenti della attività dei Comuni italiani. E grazie a questa attività i Comuni e gli amministratori locali italiani sanno di non essere soli’’. "Mi auguro – ha concluso Fassino – che possa esserci un ripensamento sottraendosi alla tentazione di atti strumentali e di sapore elettoralistico".

Non si è fatta attendere la risposta della presidente dell'Anciveneto, Maria Rosa Pavanello. Le parole di Bitonci, sottolinea, "sono gravissime, calunniose e finiscono pure con il farlo scendere nel ridicolo. Come può lanciare accuse così infondate verso l’Associazione? Dire che l’Anci serve a sostenere trasferte inutili è tanto grave quanto falso: il viaggio a Roma di ieri, per esempio, i sindaci se lo sono pagati di tasca propria; io stessa ho partecipato all’incontro perché già a Roma per la riunione dell’ufficio di presidenza".

"Inoltre le poche volte che mi reco nella capitale il treno mi viene rimborsato da Anci nazionale, per tutti gli altri spostamenti mi arrangio da sola - continua Pavanello - Peraltro Anciveneto ha razionalizzato ulteriormente la spesa: nell’attuale gestione (da ottobre 2014) non figura alcuna uscita per rimborsi di viaggio". "La gente deve sapere, come del resto sa lo stesso Bitonci, che noi dell’Anci non prendiamo nessuna indennità per la carica che ricopriamo - sottolinea - Il sindaco di Padova stia pertanto più attento e riporti la verità, che conosce bene dato che ha avuto incarichi in Anci per molto tempo. Altrimenti la prossima volta rischia di prendersi una denuncia". "Proprio il fatto che Bitonci abbia ricoperto diversi ruoli in Anci rende ridicole le sue affermazioni - aggiunge Pavanello - È stato vicepresidente nazionale dal 2010 al 2011, delegato dell’Anci nazionale per l’ambiente e la protezione civile fino a luglio, tanto per dire". "Ci deve spiegare perché quando è toccato a lui l’Anci andava bene, mentre ora è un’associazione inutile - spiega - Allo stesso modo, molti sono stati e sono gli incarichi Anci assegnati a membri del suo partito: abbia rispetto almeno per loro".

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