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Sinodo: la prima volta di un parroco, porterò la voce della famiglie ferite

02 ottobre 2015 | 17.46
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Sinodo: la prima volta di un parroco, porterò la voce della famiglie ferite

Al Sinodo sulla famiglia sarà la prima volta dei parroci. "Porterò la voce delle famiglie ferite", dice all'Adnkronos don Saulo Scarabattoli, parroco nella chiesa di Santo Spirito a Perugia e cappellano del carcere quando avvenne il delitto di Meredith Kercher. Don Saulo e don Roberto Rosa, sacerdote triestino, per la prima volta daranno voce alle periferie nell'Assemblea che da domenica affronterà le nuove sfide sulla famiglia. "Porto la periferia sulla pelle tutti i giorni. Gente nel dubbio, ferita, che vive sofferenze", racconta.

Il sacerdote parlerà in aula in occasione dell'ultima sessione. "Non è che devo imparare cosa dire - sottolinea don Saulo -. Tutti abbiamo una parte comune, la parte specifica magari è data dal fatto che abbiano chiamato un cappellano di carcere". Il segretario generale del Sinodo, oggi, ha parlato di 'turbolenze'. Che accadrà? "Il peso più grande - osserva don Scarabattoli - ce lo avrà il Papa quando dovrà domare queste turbolenze. E io lo seguirò in ogni direzione, nella misericordia". Il parroco perugino argomenta: "Le due dimensioni che si avranno davanti sono la misericordia e la verità. Io partirò dalla misericordia poi naturalmente si dirà anche la verità ma il fatto è che se c'è qualcuno che annega io, senza dubbi, mi tuffo con lui".

il sacerdote che parlerà all'Assemblea, tutti hanno intenzione di salvare le persone ma c'è chi le guarda con sguardo anonimo

Le questioni più spinose - e probabilmente le 'turbolenze' a cui ha fatto riferimento il cardinale Lorenzo Baldisseri erano proprio riferite a questi punti - riguardano la comunione ai divorziati risposati e le unioni gay.Da qui la divisione tra conservatori e progressisti. "Immagino che anche i conservatori - dice don Saulo - avranno l'intenzione di salvare le persone, ma la differenza è tra chi guarda negli occhi le persone e chi guarda l'altro con uno sguardo più anonimo".

Don Scarabattoli potrà portare in Assemblea anche l'esperienza di dialogo avuta con un circolo gay che tempo fa lo invitò per parlare. "La parola matrimonio - chiarisce - non dovrebbe essere utilizzata nemmeno dallo Stato. Sicuramente non si arriverà mai a dire che i rapporti gay sono giusti ma del resto il concetto vale anche per gli eterosessuali in un rapporto extramatrimoniale. Diritti a tutti e condanna a nessuno, mai".

don Scarabattoli, mi auguro ci sia vero dialogo

I due parroci che porteranno le loro esperienze nel Sinodo squarceranno un velo sulla realtà. "La realtà dovrebbero conoscerla anche i cardinali ma immagino, perché qualcuno me lo ha anche detto, che più si arriva in alto più si perde di vista la base. Certamente noi parroci avremo una voce diversa. Il volume più grosso, come in un coro, ce lo hanno le voci pure. La mia sarà una voce piccola ma sarà in direzione della misericordia".

L'ultima parola sarà quella del Papa. "Francesco - dice don Saulo - dirà una parola di misericordia". Un auspicio del parroco perugino: "mi auguro che durante i Circoli minori ci sia vero dialogo e che non si assista a sterili discussioni fumose come ci hanno abituato i nostri politici. Confido sempre nello Spirito Santo".

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