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Siri indagato per autoriciclaggio

31 luglio 2019 | 16.36
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Inchiesta partita da San Marino: l'accusa nei confronti del leghista, ex sottosegretario, legata a due mutui sospetti. Indagato anche il capo segreteria, Marco Perini. La procura di Milano chiede al Senato l'autorizzazione per il sequestro del pc del senatore. Il legale di Siri: "Estraneo ai fatti"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Armando Siri risulta indagato a Milano per autoriciclaggio. Un'accusa nei confronti del leghista, ex sottosegretario, legata all'inchiesta su due mutui sospetti. La procura, ieri pomeriggio, ha inoltrato al Senato una richiesta per procedere al sequestro del pc dell’esponente leghista. Si tratta di un computer che da quanto dichiarato a verbale da Marco Luca Perini, capo della sua segreteria e anche lui indagato, sarebbe nella disponibilità di Siri. Il sequestro è scattato in alcuni uffici nella disponibilità dei protagonisti dell’inchiesta.

I PRESTITI SOSPETTI - L'inchiesta milanese su Siri riguarda due 'prestiti di favore a elevato rischio' concessi da una banca di San Marino e caratterizzati da una doppia serie di 'violazioni sistematiche' delle regole creditizie: 750 mila euro sarebbero stati incassati dal senatore tra ottobre e gennaio scorsi, quando era ancora viceministro delle Infrastutture, e altri 600 mila sarebbero stato ottenuti appena tre mesi fa da un imprenditore a lui collegato, secondo quanto riportato da L'Espresso.
Le presunte anomalie "più gravi della pratica di Siri riguardano documenti decisivi che risultano 'alterati', 'cancellati', 'omessi' o 'tenuti nascosti': atti ricostruiti dagli inquirenti dopo uno scontro con la banca per sbloccare il sistema informatico", secondo fonti di stampa. L'indagine della procura di Milano sugli affari di Siri a San Marino era nata all'inizio di quest'anno dalla segnalazione antiriciclaggio di un notaio milanese, rivelata da Report, che riguardava i 585 mila euro utilizzati dall'esponente leghista per acquistare una palazzina alla periferia di Milano, intestata però a sua figlia. Il secondo prestito di 600 mila euro che risulta 'correlato a Siri' è stato invece svelato di recente dal settimanale L'Espresso. Solo due giorni fa la Guardia di finanza aveva perseguito la società Tf holding, società beneficiaria del secondo mutuo sospetto. I sequestri avevano interessato anche altre persone coinvolte nell'operazione al centro dell'indagine.

LA PERQUISIZIONE - Durante le perquisizioni era presente anche il senatore leghista. E' proprio in quegli uffici in cui Perini e Siri si sono trovati di fronte gli uomini della Guardia di finanza di Milano, che il senatore ha dichiarato che un computer che stava per essere sequestrato era suo. Un'ammissione che ha fatto scattare la necessità per i magistrati di chiedere l'autorizzazione al Senato per procedere al sequestro del pc.

SAN MARINO - E' da San Marino che parte l’inchiesta approdata sui tavoli della procura di Milano. E' infatti l’autorità di vigilanza bancaria a rilevare delle presunte anomalie e a segnalare all’autorità giudiziaria che ipotizza l’amministrazione infedele. Attraverso delle rogatorie, la documentazione ora al vaglio degli inquirenti milanesi è piuttosto ingente. Carte da sommare a quelle ottenute dai recenti sequestri operati dalla Guardia di finanza due giorni. La procura ha anche ascoltato alcune persone.

Siri, già coinvolto in inchieste per corruzione a Roma e Milano, è finito anche nel mirino delle autorità di San Marino - per due mutui sospetti da oltre 1,3 milioni di euro - che a sua volta ha trasferito per competenza gli atti alla procura di Milano. Entrambi i finanziamenti bancari sarebbero stati giudicati contrari ai principi di sana e prudente gestione del credito dagli ispettori della Banca centrale di San Marino e dell’agenzia antiriciclaggio, che dopo sette mesi di verifiche e interrogatori riservati hanno deciso di denunciare tutto alla magistratura.

Ieri la Banca Agricola Commerciale istituto bancario Sammarinese era intervenuta ufficialmente sul caso giudiziario: "La stipula del mutuo ad Armando Siri non ha determinato alcun tipo di danno all'istituto: la sua incidenza si attesta allo 0,17% del totale dei crediti concessi". E ancora: "Senza alcuna intermediazione politica, la banca ha accordato a Siri un mutuo allo scopo di acquistare un fabbricato da mettere a reddito; ad oggi, non v’è alcun elemento che lasci presumere una minor capacità di rimborso da parte di Siri. Sul piano patrimoniale, la banca presidia quotidianamente tutte le proprie ragioni di credito".

IL LEGALE DI SIRI - "Armando Siri - forte della correttezza del proprio operato - si dichiara completamente estraneo a qualsivoglia ipotesi di reato e confida in un rapido accertamento dei fatti". Così il suo difensore, l’avvocato Fabio Pinelli, commenta l’apertura del fascicolo da parte della procura di Milano. "La regolarità del mutuo è stata rappresentata dal diretto interessato già a maggio alla Procura della Repubblica di Roma, consegnando ai magistrati tutta la documentazione in possesso, in totale trasparenza e dimostrando da subito la massima collaborazione con l’autorità giudiziaria", continua.

Pinelli sottolinea anche come, in un'altra nota diffusa ieri, la stessa Banca Agricola Sammarinese abbia dichiarato che "il mutuo concesso al senatore Siri nell’ottobre 2018 per l’acquisto di un edificio a Bresso è del tutto regolare".

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