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Siria, 145 piccoli studenti curdi rapiti da miliziani jihadisti.

18 giugno 2014 | 13.18
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La denuncia dell’Osservatorio siriano per i diritti umani: i ragazzini, tutti alunni della scuola media, sono stati sequestrati lo scorso 29 maggio dopo aver sostenuto gli esami di fine anno nella città di Aleppo. Cinque sono riusciti a scappare: “Volevano arruolarci tra i combattenti”

(Xinhua)
(Xinhua)

Combattenti dello ‘Stato islamico in Iraq e nel Levante’ (Isil) hanno rapito 145 bambini curdi nella provincia di Aleppo, nel nord della Siria. Lo denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni. Stando a quanto si legge sul sito web in lingua araba dell’Osservatorio, i bambini - tutti alunni della scuola media - sono stati sequestrati lo scorso 29 maggio dopo aver sostenuto gli esami di fine anno nella città di Aleppo in un’area sotto il controllo delle forze lealiste. I bambini, sostiene l’ong, sono stati rapiti mentre tornavano a casa nella città di Ayn al-Arab.

Cinque ragazzini, secondo la ricostruzione dell’Osservatorio, sono riusciti a fuggire dopo il sequestro e hanno raccontato alle loro famiglie che l’Isil vuole arruolarli tra i combattenti dopo ‘corsi di addestramento’ al jihad. Nella stessa giornata, il 29 maggio, secondo l’Osservatorio, miliziani dell’Isil hanno rapito anche un gruppo di 193 curdi di età compresa tra i 17 e i 70 anni nel villaggio di Qabbasin, nel Rif della città di Al-Bab, sempre nella provincia di Aleppo.

Bombardato campo profughi nel sud - E’ salito intanto ad almeno 12 morti, tra i quali nove bambini e una donna, il bilancio di un bombardamento effettuato da un elicottero delle forze governative siriane contro un campo per sfollati nella provincia di Daraa, nella Siria meridionale, lungo il confine con la Giordania. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. La maggior parte delle vittime sono civili che erano fuggiti dalle loro case nella provincia di Daraa dove negli ultimi mesi si sono intensificati i combattimenti tra i ribelli e le forze lealiste. Il bombardamento ha colpito una zona nei pressi della città di al-Shajara.

Il terrorismo si ritorcerà contro l’Occidente e contro quei Paesi che hanno sostenuto gli “attacchi” contro la Siria e il Medio Oriente, ha dichiarato il presidente siriano Bashar al-Assad, che dall’esplosione della rivolta contro il regime di Damasco nel marzo del 2011 ha sempre parlato di complotto “terroristico” sostenuto dall’esterno. “L’Occidente e i Paesi che hanno sostenuto l’estremismo e il terrorismo in Siria e nella regione devono comprendere che si tratta di una minaccia crescente che colpirà il mondo intero, soprattutto quei Paesi che sostengono il terrorismo e che ne hanno permesso la crescita’’, ha detto Assad incontrando una delegazione della Corea del Nord in visita a Damasco.

Alfano: in 30 dall’Italia a combattere e 8 sono morti - Nel corso del ‘question time’ nell’aula della Camera dei Deputati, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha riferito che “sono circa 30 i giovani residenti nel nostro Paese che si sono recati in Siria per combattere, 8 dei quali vi hanno trovato la morte, fra cui l’italiano Giovanni Del Nero convertitosi all’Islam”. Citando le stime di Europol, il titolare del Viminale ha informato che “sono circa 2.300 i giovani estremisti islamici che dai Paesi Ue hanno raggiunto la Siria per unirsi alle diverse formazioni attive in quel conflitto”.

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