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Siria: Assad, vincitore annunciato cerca dal voto legittimita' popolare /scheda

31 maggio 2014 | 13.43
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(Aki) - Al potere in Siria dal 2000, quando sali' al potere raccogliendo il testimone dal padre Hafez, Bashar al-Assad e' il vincitore annunciato delle presidenziali del 3 giugno, bollate come una "farsa" dall'opposizione, ma che il regime ha voluto fortemente per ottenere una legittimita' che tuttavia appare solo di facciata. Quarantanove anni il prossimo 11 settembre, laureato in oftalmologia a Londra, il contestato presidente entro' nella linea di successione al potere dopo la morte del fratello Basil, il delfino designato di Hafez, vittima di un incidente stradale nel 1994.

Subito dopo la sua ascesa al potere, Bashar al-Assad avvio' un percorso di riforme che fece pensare a un'iniziale apertura di Damasco verso l'Occidente. Alcuni prigionieri politici vennero liberati e furono allentate le restrizioni alla liberta' di stampa. Ma il processo di riforma venne presto bloccato dall'esercito e dal partito Baath al potere che videro nelle aperture del governo un rischio per la loro influenza. Nel 2007 un referendum confermo' Bashar al-Assad al potere per altri sette anni. Si tratto' appunto di un referendum e non di un'elezione. Quello di Bashar era l'unico nome che i siriani trovarono sulla scheda elettorale.

La rivolta in Siria, scoppiata agli inizi del 2011 sulla scia delle rivoluzioni della Primavera Araba, porto' il regime di Assad a un passo' dal crollo. Il presidente all'inizio reagi' con alcune concessioni all'opposizione - ritenute tuttavia insufficienti - per poi passare alla brutale repressione. Forte del sostegno russo e iraniano, inizio' a definire i ribelli "terroristi", scatenando le sue forze contro l'autoproclamato Esercito libero. Ben presto il conflitto degenero' in una guerra civile che in oltre tre anni ha provocato oltre 160mila morti. Finora sono falliti tutti i tentativi di mediazione internazionale.

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