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Siria: attivista assiro, Is si è ritirato da tre villaggi nel nordest

26 febbraio 2015 | 14.47
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Yousef Suleiman smentisce la notizia del rilascio di 23 ostaggi e afferma che il numero esatto dei sequestrato è ancora incerto

Siria: attivista assiro, Is si è ritirato da tre villaggi nel nordest

Le milizie dello Stato islamico (Is) "si sono ritirate da tre dei villaggi" attaccati lunedì nel nordest della Siria. E' quanto dichiara ad Aki-Adnkronos International l'attivista politico assiro siriano Yousef Suleiman, che cita "combattenti assiri delle forze di protezione assira sul fronte di Tell Tamar".

"Mi hanno assicurato che l'Is si è ritirato da tre villaggi, ossia Tell Shamiran, Tell Goran e Tell Jazira, ma né le forze assire, né quelle di protezione del popolo curdo e né i combattenti del Consiglio militare siriaco sono entrati nei villaggi per paura che l'Is li abbia minati o che tenda loro imboscate", afferma Suleiman.

Le stesse fonti hanno "smentito la notizia del rilascio di alcuni degli assiri presi in ostaggio", come affermato dall'Osservatorio assiro per i diritti umani, che ha riferito di 23 ostaggi liberati. Attualmente i combattenti anti-Is "sono concentrati soprattutto sulle colline di Tell Tamar e nel castello di Tuma Yalda", spiega l'attivista.

"Avanzano la notte, poi si ritirano. Durante il giorno - prosegue - i combattimenti si fanno meno intensi, per poi intensificarsi la notte". Stando alle fonti di Suleiman, "i combattenti hanno molti tipi di armi", senza precisare quali.

Quanto al numero delle persone rapite, l'attivista assiro afferma che "non vi sono numeri precisi, in quanto vi sono interi villaggi assediati, come Tell Shamiram e Tell Hormuz, i cui abitanti non riescono a raggiungere la riva nord del fiume Khabur, dove si trova la strada per al-Qamushli e al-Hasakeh, a causa dell'eccessivo livello delle acque".

Suleiman spiega di aver incontrato ad al-Qamushli "molti sfollati da Tell Tamar e dagli altri villaggi sparsi lungo la riva nord del fiume, i quali mi hanno detto che l'Is ha sequestrato gli apparecchi telefonici alla popolazione e vi sono notizie sul trasferimento degli ostaggi nella regione del monte Abdelaziz, dove si trovano le sue roccaforti".

Quanto alle vittime, "sono circa una decina, oltre a molti feriti tra i civili che hanno cercato di affrontare le milizie", aggiunge l'attivista esperto di minoranze, che fa appello a fornire "protezione internazionale agli assiri di al-Hasakeh, che sono stati lasciati senza alcuna difesa". "Le forze del regime - sottolinea - si trovano a una ventina di chilometri dai villaggi assediati dall'Is, ma fino ad ora non è intervenuto per fermare lo Stato islamico e salvare gli assiri, e nemmeno la coalizione internazionale è intervenuta per respingerne l'attacco, ma gli assiri da solinon sono in grado di liberare i loro villaggi".

A proposito delle ragioni che potrebbero aver spinto l'Is ad attaccare questi villaggi, Suleiman cita "gli attacchi delle forze curde alle postazioni dell'Is nel Rif meridionale di al-Qamushli e Qahtaniya, così come nella regione di Kobane. Stando alle ultime notizie - aggiunge - vi sono grandi rinforzi militari dell'Is in marcia verso Tell Tamar per assediarla e bloccare la strada che collega Aleppo a Qamushli e Hasakeh".

Oppure "l'assalto dell'Is ai villaggi assiri cristiani potrebbe essere la risposta alla coalizione internazionale quidata dagli Usa, che da alcuni mesi colpisce le basi dell'Is in Siria e Iraq", continua l'attivista. Lo Stato islamico vorrebbe "giocare la carta dei cristiani assiri per fare pressioni sulla comunità internazionale, che ha espresso preoccupazione per la sorte dei cristiani nella regione", conclude.

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