Bill Clinton è d'accordo con la moglie sul fatto che si sarebbero dovuti armare i ribelli siriani moderati alcuni anni fa, e crede che se fosse stato ancora alla Casa Bianca avrebbe dato, a differenza di Barack Obama, quell'ordine. Ma allo stesso tempo ha voluto sottolineare come la moglie, ex segretario di Stato e sempre più probabile candidato democratico alla Casa Bianca, comunque crede che non si potrà mai sapere se questo avrebbe fermato l'ascesa dello Stato Islamico.
"Sono d'accordo con lei e io avrei corso questo rischio", ha detto, commentando le dichiarazioni rilasciate dalla moglie riguardo "fallimento" dell'amministrazione Obama nel armare i ribelli anni fa, vale a dire al momento della sua uscita dal dipartimento di Stato. L'ex presidente è tornato a parlare di politica estera, in un'intervista a tutto campo a Fareed Zakaria sulla Cnn, alla vigilia dell'avvio del Clinton Global Initiative, l'incontro stile Davos organizzato dalla Fondazione dei Clinton ormai diventato un appuntamento fisso durante la settimana dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York.
L'ex presidente ha riconosciuto che fornendo armi ai ribelli si sarebbe corso il rischio che queste finissero nella mani sbagliate. "Ma dal momento che l'Is ha moltissimi soldi, avendo compiuto le rapine di banca più grandi della storia, avrebbe ottenuto le armi in un modo o in un altro. Così io avrei corso il rischio, ed inoltre, quando si discuteva di questo, l'Is ancora non esisteva", ha argomentato.
Clinton ha anche poi fatto riferimento al fatto che Hillary, quando era ancora segretario di Stato, tentò senza successo a far passare questa linea, ma "come ha ammesso lei stessa nel suo libro non sa se, nel caso invece avesse prevalso la sua linea, la cosa avrebbe funzionato. Sono cose che non si possono sapere, per questo si tratta di decisioni difficili", ha concluso citando il titolo del libro della moglie.
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