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Massacro in Siria, Homs e Damasco sotto attacco: oltre 140 morti. Is rivendica

21 febbraio 2016 | 10.17
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(Afp)
(Afp)

Ancora sangue in Siria, dove una serie di attentati terroristici a Damasco e Homs ha causato oltre 140 morti e decine di feriti. Lo riporta l'Osservatorio siriano per i diritti umani (FOTO). Gli attentati sono stati rivendicati dall'Is.

Mentre da Amman il segretario di Stato americano John Kerry ha annunciato di aver raggiunto "un accordo provvisorio di principio" con il suo omologo russo Sergei Lavrov sui termini di una tregua in Siria. E, in un'intervista a El Pais, Bashar Assad pone delle specifiche condizioni all'entrare in vigore del cessate il fuoco, specificando che non "permetta di guadagnare terreno ai terroristi", termine in cui il regime inserisce anche gruppi ribelli filo occidentali.

In particolare gli attacchi di oggi a Damasco - almeno uno condotto con un'autobomba e altri due con terroristi kamikaze armati di cinture esplosive - sono avvenuti nei pressi del santuario con la tomba di Zaynab, la nipote di Maometto, che esattamente un mese fa è stato colpito da un altro attentato in cui sono rimaste uccise 71 persone, 29 civili e 42 miliziani filo regime.

Considerato una roccaforte del governo e luogo sacro degli sciiti, si dice che il santuario sia protetto da guerriglieri Hezbollah.

Nel riferire del suo colloquio con Lavrov, Kerry ha anticipato che Barack Obama e Vladimir Putin "potranno parlare nei prossimi giorni per cercare di chiudere l'accordo" sulla tregua, precisando che la task force, guidata da Russia e Stati Uniti, sta lavorando intensamente "per sviluppare le modalità della cessazione delle ostilità". Da parte di Mosca non vi è stata però la conferma del raggiungimento dell'intesa, con il ministero degli Esteri russo che si è limitato a dire che i due ministri hanno parlato delle "modalità e dei termini della tregua in Siria, con l'eccezione delle operazioni contro i terroristi".

Riguardo a questo, il presidente Bashar al Assad, nell'intervista al giornale spagnolo, ha fatto capire che vi potrebbero essere ulteriori ostacoli all'entrata in vigore della tregua, affermando che Siria e Russia "hanno annunciato quattro nomi" contro cui "ovviamente" continueranno le operazioni: "Ahrar al-Cham, Jaish al-Islam, al-Nusra e Stato Islamico".

Come è noto gli Usa hanno già annunciato che la tregua non riguarderà gli altri due gruppi, ma i primi due sono tra i maggiori gruppi di ribelli che i paesi occidentali ritengono essere parte di ogni processo di pace.

Inoltre, Assad ha specificato di essere "pronto" ad applicare il cessate il fuoco, a patto che "si impedisca che i terroristi lo sfruttino per guadagnare terreno". E che si impedisca "ad altri Paesi, in particolare la Turchia, di inviare altre reclute, più armi e ogni altro sostegno logistico a questi terroristi".

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