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Siria, fratelli Padre Dall'Oglio: "Chiediamo verità, 8 anni di silenzio"

25 maggio 2021 | 15.30
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Il gesuita sequestrato nel 2013. "Non sappiamo cosa sia accaduto da quando è stato rapito".

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Verità" per Padre Paolo Dall'Oglio. Continuano a chiederla i fratelli Francesca e Giovanni Dall'Oglio passati "2.851 giorni" dal rapimento di Padre Paolo a Raqqa, in Siria. "Un cittadino italiano, un uomo buono, un gesuita di cui la famiglia non sa nulla di cosa sia accaduto da quando è stato rapito il 29 luglio del 2013", dice ad Aki - Adnkronos International Francesca Dall'Oglio. "E' importante che si sappia la verità", continua a ripetere alla vigilia delle elezioni presidenziali in Siria, dove Bashar al-Assad, al potere dal 2000, punta al quarto mandato in un Paese martoriato, insanguinato dal conflitto esploso dopo l'inizio, nel marzo del 2011, di proteste antigovernative all'epoca delle cosiddette Primavere Arabe.

In Francesca e Giovanni Dall'Oglio "c'è sempre la speranza" che Padre Paolo "sia vivo" anche se sono passati "più di sette anni e mezzo" dalla notizia del suo rapimento. Francesca, che vive a Roma, e Giovanni, che è in Uganda per Medici con l'Africa Cuamm, sperano che dopo anni di "silenzio totale" con "Mario Draghi come presidente del Consiglio" e con "la nomina di Elisabetta Belloni come direttore generale del Dis" si possa arrivare a fare luce su un caso che riguarda un "cittadino italiano", che era "un sostenitore del dialogo".

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