I giovani dell'autoproclamata regione autonoma dei curdi in Siria, nel nord-est Paese, stanno fuggendo per non essere arruolati con la forza, come deciso dalle 'autorità' dell'Unione democratica curda che detiene il controllo. E' quanto riferiscono ad Aki-Adnkronos International fonti cristiane della provincia di al-Hasakeh, che parlano di "arresti" da parte di elementi del partito, che è l'ala siriana del Pkk, in varie città e villaggi della regione che si trovano ancora sotto la direzione del regime siriano.
I giovani dell'autoproclamata regione autonoma dei curdi in Siria, nel nord-est Paese, starebbero fuggendo per non essere arruolati con la forza, come deciso dalle 'autorità' dell'Unione democratica curda che detiene il controllo. E' quanto riferiscono ad Aki-Adnkronos International fonti cristiane della provincia di al-Hasakeh, che parlano di "arresti" da parte di elementi del partito, che è l'ala siriana del Pkk, in varie città e villaggi della regione che si trovano ancora formalmente sotto la direzione del regime siriano.
La settimana scorsa, la polizia del Partito curdo siriano (Pyd) avrebbe eseguito un'ondata di irruzioni e arresti arbitrari di migliaia di giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni di tutte le appartenenze in moltissime località della provincia di al-Hasakeh, assembrandoli tutti nelle scuole per costringerli a prestare servizio militare sulla base di una legge emessa a luglio dal cosiddetto 'autogoverno' della Jazira siriana, annunciato più di un anno fa.
Per l'esperto di minoranze assiro siriano Suleiman Yousef, questo comportamento "ha ripercussioni negative e pericolose, soprattutto dal punto di vista dell'allineamento confessionale ed etnico e delle profonde divisioni cui si assiste nella società siriana come risultato della guerra". In un commento ad Aki-Adnkronos International, Suleiman mette in guardia dal fatto che questa misura "spingerà i giovani a fuggire e a svuotare la regione della loro presenza fondamentale". Diversi partiti curdi, assiri e arabi e organizzazioni per i diritti umani hanno diffuso comunicati in cui condannano questa pratica ingiustificata e chiedono il rilascio immediato e incondizionato di tutti questi giovani.