(Aki) - "Per garantire che la Siria rimanga un paese unito abbiamo bisogno dell'appoggio della comunita' internazionale" che deve sostenere chi vuole "una svolta democratica" nel paese. Lo ha dichiarato lo scrittore e attivista per i diritti umani siriano, Michel Kilo, durante un seminario organizzato a Roma dallo Iai dal titolo 'Crisi Siriana: Sviluppi recenti e prospettive'.
Rispondendo a una domanda sul rischio frammentazione del paese, al momento diviso in aree sotto il controllo del regime, dell'opposizione, degli estremisti islamici e dei curdi, Kilo ha affermato che "ci sono forze che ambiscono a un progetto federalista, finalizzato alla divisione, mentre per restare unita la Siria deve trasformarsi in un paese democratico e civile. Questo - ha aggiunto - deve avvenire attraverso una soluzione politica, altrimenti la Siria diventera' una fonte di grande pericolo per il sistema internazionale".
Kilo, tuttavia, non ha nascosto le difficolta' di raggiungere questo obiettivo, poiche' "la rivoluzione e' parte ormai di un conflitto internazionale di cui non conosciamo l'esito". "Le possibilita' di arrivare a una soluzione - ha riconosciuto l'attivista - non sono ora in mano ai siriani, come e' risultato evidente a Ginevra", ma delle grandi potenze mondiali e regionali. "Se la crisi siriana dovesse restare un teatro dove vengono combattuti conflitti internazionali - ha concluso - questa crisi durera' molto a lungo".
