Kobane - Ayn al-Arab, in arabo - era un tempo la terza città a maggioranza curda della Siria. A Kobane, a ridosso del confine con la Turchia, e nei villaggi limitrofi vivevano circa 400mila persone.
Di seguito i principali eventi della sanguinosa battaglia per Kobane, divenuta dallo scorso anno il simbolo della resistenza dei curdi, di uomini e donne, contro il sedicente Stato Islamico (Is). Oggi i jihadisti, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sono riusciti a rientrare nella città.
- Settembre 2014: a metà mese, forte dell'avanzata nel vicino Iraq, l'Is lancia l'attacco contro Kobane e prende il controllo di 300 villaggi intorno alla città. Arrivano le prime notizie di civili in fuga verso la Turchia: il 23, l'Onu annuncia che 138mila persone hanno attraversato il confine con la Turchia.
- 27 settembre: iniziano i raid aerei della coalizione internazionale guidata dagli Usa contro i jihadisti dell'Is in Siria.
- 6 ottobre: l'Is entra a Kobane nonostante i raid aerei e la resistenza dei combattenti curdi. I jihadisti prendono il controllo di distretti nelle zone orientali e meridionali della città. Viene issata la bandiera nera dell'Is.
- 31 ottobre: i primi peshmerga, giunti in Turchia dal Kurdistan iracheno, arrivano a Kobane per sostenere le Unità di protezione del popolo (Ypg, con interi battaglioni di sole donne) insieme a un gruppo di combattenti dell'Esercito libero siriano (Esl).
- 19 gennaio 2015: i curdi annunciano che "oltre l'80%" di Kobane è sotto il loro controllo.
- 26 gennaio 2015: le forze curde rivendicano di aver respinto i jihadisti dell'Is da Kobane e annunciano la vittoria.
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