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Siria, l'allarme dell'Onu: "300mila bambini bloccati da assedio"

16 gennaio 2017 | 15.10
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Mentre prosegue l'impegno per dare piena attuazione a una tregua del conflitto in Siria, le agenzie Onu rinnovano l'appello per un "accesso immediato, incondizionato e sicuro per poter raggiungere i bambini e le famiglie che sono ancora tagliati fuori dagli aiuti umanitari nel Paese". In una dichiarazione congiunta Wfp, Unicef, Ocha, Oms e Unhcr denunciano come "in Siria oggi ci sono 15 aree sotto assedio, in cui oltre 700.000 persone - fra cui si stimano 300.000 bambini - sono ancora intrappolate".

"Circa cinque milioni di persone, di cui oltre due milioni di bambini, vivono in aree estremamente difficili da raggiungere con assistenza umanitaria a causa degli scontri, dell’insicurezza e dell’accesso ristretto - si legge nel testo - In tutta la Siria, le persone continuano a soffrire in quanto prive dei mezzi di base di sostentamento e in quanto rischiano continuamente di essere esposte a violenze. Noi, e con noi intendiamo il mondo, non dobbiamo rimanere in silenzio mentre le parti in conflitto continuano a utilizzare come strumenti di guerra la negazione di cibo, acqua, forniture mediche e di altre forme di aiuto".

"I bambini - si legge ancora - sono esposti a rischi sempre più grandi di soffrire per malnutrizione, disidratazione, diarrea, malattie infettive e ferite. Molti di loro hanno bisogno di supporto perché hanno vissuto eventi traumatici, violenze e altre violazioni. Tragicamente, fin troppi bambini, nelle loro giovani vite, hanno conosciuto poco altro oltre che il conflitto e le privazioni".

"Gli orrori dell'assedio del distretto orientale di Aleppo sono scomparsi dall'attenzione pubblica, ma non dobbiamo lasciare che i bisogni, le vite e il futuro dei siriani scompaiano dalla coscienza del mondo. Non dobbiamo permettere che il 2017 veda ripetersi per la Siria le tragedie già avvenute nel 2016", conclude la dichiarazione congiunta del direttore generale del Wfp, Ertharin Cousin, del direttore generale dell'Unicef, Anthony Lake, del sottosegretario generale per gli Affari Umanitari e coordinatore degli Aiuti di Emergenza (Ocha), Stephen OBrien, del direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, e dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi.

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